di Michele Petullà
Pianista di fama internazionale, il maestro ha magistralmente eseguito musiche di Beethoven, accompagnato dall’Orchestra sinfonica del Conservatorio “Francesco Cilea” di Reggio Calabria.
È stato un vero e proprio trionfo. Un concerto sinfonico di straordinaria bellezza ed eleganza; un’esecuzione letteralmente magistrale, fortemente coinvolgente ed emozionante; un evento di grande successo, da inscrivere negli annali della storia, che rimarrà a lungo nella mente, e nel cuore, di chi ha avuto la fortuna di assistervi.
Ad esibirsi nella suggestiva e maestosa basilica cattedrale di Mileto – per l’occasione gremita di un numerosissimo pubblico, attento ed estasiato –, è stato il maestro Roberto Giordano, affermato pianista di fama internazionale, il quale ha eseguito brani musicali di L. v. Beethoven, accompagnato dall’ Orchestra del Conservatorio di Musica “Francesco Cilea” di Reggio Calabria, diretta dal maestro Paolo Joseph Carbone. Un concerto tenuto in memoria di mons. Giuseppe Morabito (1858 - 1923), vescovo di Mileto dal 15 dicembre 1898 al 4 luglio 1922, – uomo di profonda cultura umanistica, lirico e poeta che sapeva cogliere sentimenti e voci dell’anima, che si è speso molto in opere sociali ed umanitarie a favore degli ultimi – nel centenario della sua morte. Il concerto è stato voluto ed organizzato dall’Amministrazione comunale di Mileto, in collaborazione con il Conservatorio reggino ed il Cantiere Musicale Internazionale di Mileto – Scuola di Alta formazione Musicale, dotata di un’offerta formativa completa e innovativa, frequentata da studenti provenienti dall’Italia e dall’estero e con la quale collaborano musicisti di fama internazionale – istituito e diretto dallo stesso maestro Roberto Giordano.
La serata ha preso avvio con i saluti di rito da parte delle autorità presenti all’evento: il vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, mons. Attilio Nostro, il sindaco di Mileto, Salvatore Fortunato Giordano, il Direttore del Conservatorio “F. Cilea” di Reggio Calabria, Francesco Romano. Erano inoltre presenti il presidente della provincia di Vibo Valentia, Corrado L’Andolina, e una delegazione estera giunta appositamente per l’occasione dal Belgio e guidata da Guido Jardon, direttore del prestigioso IMEP – Institut Royal Supérieur de Musique et de Pédagogie di Namur –, presso il quale il maestro Giordano è stato professore di pianoforte principale “per chiara fama”. Il Belgio, lo ricordiamo, è la nazione in cui il pianista miletese ha iniziato la sua brillante carriera, nel 2003, a soli 22 anni, imponendosi all’attenzione della critica internazionale e delle maggiori istituzioni concertistiche del mondo, con il rinomato premio vinto al “Concours Musical internazional Reine Elisabeth de Belgique” di Bruxelles.
Le attenzioni del pubblico erano rivolte tutte verso la musica. Ad aprire le danze del concerto è stata l’Orchestra sinfonica del “Cilea”, abilmente diretta dal maestro Carbone, con l’esecuzione della Sinfonia n. 1 in do magg. Op. 21, formata da quattro movimenti: Adagio molto - Allegro con brio; Andante cantabile con moto; Minuetto: Allegro molto e vivace; Adagio - Allegro molto e vivace, composta da Beethoven tra il 1799 ed il 1800. Nativo di New York, il maestro Carbone vanta un lungo e prestigioso curriculum accademico e professionale; docente titolare di Esercitazioni orchestrali presso il Conservatorio di Reggio Calabria, è stato proclamato miglior giovane direttore d’orchestra dell’anno 2012.
C’è sempre qualcosa di infinitamente magico e affascinante nei gesti, nei movimenti, negli sguardi di un direttore d’orchestra sul suo piccolo podio; nella particolare comunicazione non verbale che stabilisce tra lui e la sua orchestra; nel modo e nell’autorevolezza con cui solleva e “governa” la sua bacchetta, l’ordine supremo che ne consegue, l’armonia musicale che produce. Ed è stato veramente emozionante, appassionante, quasi seduttivo, assistere all’impeccabile direzione orchestrale del maestro Carbone, alla sua abilità nel modo di scandire tempo e dinamiche del suono, conferendo personalità all’esecuzione, alla sua eleganza nel coordinare i musicisti e farli muovere in sincrono, generando una complessa, armonica ed affascinante opera d’arte. Il pubblico assiste attento, si gusta un grande spettacolo musicale, applaude e annuisce. Ma non è ancora tutto, anzi, è ancora poco rispetto a quello che si vivrà da lì a poco. Si, perché arriva il suo momento, il momento tanto atteso dal pubblico.
Sale in cattedra sua maestà The King of de piano, il maestro Roberto Giordano. Pianista eccellente, straordinario, di grande classe ed eleganza, “virtuoso senza pari”, “Musicista raffinato e sensuale”, “Poeta del pianoforte”, solo per citare alcune delle espressioni con cui è stato spesso descritto dalla critica. Grande professionista, con alle spalle un poderoso curriculum da far invidia a chiunque, che ha suonato nelle più importanti e prestigiose istituzioni musicali di mezzo mondo, tra le quali il Teatro alla Scala di Milano, Palais Des Beaux Arts di Bruxelles, Teatro dell’Hermitage di san Pietroburgo, Konzerthaus di Berlino, Mozarteum di Salisburgo, Great National Theater (NCPA) e Forbidden City Concethall di Pechino, Minato Mirai Hall di Yokohama, e l’elenco potrebbe continuare a lungo; un pianista con diverse masterclass tenute in Europa, Cina, Giappone e Messico, che ha già inciso ben 13 CD – tutti premiati dalla critica e dalle riviste specializzate internazionali –, le cui esecuzioni sono registrate e trasmesse regolarmente da RTBF e VRT, Radio belga, RAI, Radiouno, Radiotre, Radio 24, Mediaset, RSI-Radio della Svizzera Italiana, ABC (Australia), France 3, China TV, Radio Vaticana, Bel-TRL, Radio del Lussemburgo, Radio Clàsica-Radio Nacional de España. Insomma, un vero e proprio talento del pianoforte, dotato di un tocco straordinario dei tasti del suo strumento musicale.
Giordano fa il suo ingresso in scena sorridente, visibilmente emozionato, forse un po’ sorpreso nel vedere tutta quella gente accorsa lì per lui, circa 600-700 persone è stato detto, molte delle quali in piedi, lungo le due navate e all’ingresso della pur grande basilica cattedrale, perché tutti i posti a sedere sono occupati: la sua città, i suoi concittadini, ma non solo loro, a sentirlo suonare, ad omaggiarlo, a tributargli il giusto riconoscimento, a suggellare il suo trionfo. Il pubblico lo applaude fortemente, lui si inchina, ringrazia ripetutamente. Poco distante da lui, seduta al primo banco, un’anziana e distinta signora, Roberto la nota, la riconosce, si ricorda di lei, si avvicina e la cinge con un affettuoso e commovente abbraccio: non poteva perdersi questo importante momento, è la professoressa Angela Masneri, sua insegnante di pianoforte al Conservatorio di Vibo Valentia, colei che aveva notato sin da subito il suo innato talento musicale e l’ha sempre spronato a credere in lui e ad andare avanti. Ancora un caloroso saluto al pubblico, poi si accomoda al suo posto, la sua creatura, il suo pianoforte; segue attentamente le note dell’orchestra e si immerge nel suo ritmo, attende il suo momento, che non tarda ad arrivare.
Le sue mani agili si poggiano leggere sui tasti del pianoforte, sono morbide ed eleganti carezze musicali le sue, dalle quali nascono note e melodie estasianti, che lievi ed alte si diffondono tra le navate della maestosa chiesa e si levano verso il cielo, tutto in perfetta sintonia ed armonia con la musica dell’Orchestra. È il tripudio dei sensi, l’esaltazione della gioia, un aggrovigliarsi di sensazioni e grandi emozioni. Si esegue il Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 Op. 37, composta da Beethoven nel 1800, formata da tre movimenti: Allegro con brio; Largo; Rondò. Allegro. Si respira un’atmosfera magica, da sogno. È pura gioia, estasi dell’anima, sentire quella musica, le note prodotte dal maestro Giordano, seguire i suoi delicati ed eleganti movimenti, coi quali accompagna le sue sicure e abili mani sul pianoforte.
Quando il concerto finisce, il pubblico esplode, esprime tutta la sua esultanza, incontenibile. La sua soddisfazione è platealmente visibile, la sua approvazione è fragorosa; sottolineati da lunghi, scroscianti ed entusiastici applausi. È una vera, convinta, acclamazione. Tutti in piedi a battere le mani. È l’apoteosi della musica, il trionfo di un eccelso pianista, che celebra la sua immensa bravura, ma anche di un uomo dotato di una grande empatia e di una spiccata capacità di coinvolgimento. Roberto sa che non può lasciare così quel meraviglioso pubblico, lo fa riaccomodare, mentre lui riprende il suo posto, sullo sgabello del suo pianoforte; si sistema e riprende a suonare, nuove estasianti carezze musicali, con le quali intona il brano Der Müller un der Bach, di Schubert-List. Ed è un’altra delizia per il pubblico!
Il finale è tutta per lui: ancora applausi, poi gli abbracci; la gente si mette in fila per potergli dare una stretta di mano, per complimentarsi con lui, per esprimergli la sua approvazione e la sua soddisfazione. Si chiude così una serata memorabile, per il maestro Roberto Giordano sicuramente, ma anche per la città di Mileto e per il numeroso pubblico presente. Una serata memorabile di musica e per la musica.
Le foto sono tratte dal profilo Facebook del maestro Roberto Giordano.