Femminicidio, il caso Cecchettin: nessuna giustificazione per l’orrore
di Massimo Reina
Ogni volta che un femminicidio si consuma, assistiamo al solito copione. Le notizie si rincorrono, i titoli si accavallano, e poi arriva il momento delle spiegazioni. Gli esperti si affannano a scandagliare la mente dell’assassino, a cercare una ragione per l’irrazionale. Ma quando la ragione non c’è? Quando la follia è lucida, premeditata, chirurgica? Il caso di Giulia Cecchettin non lascia spazio a dubbi: siamo di fronte a un orrore pianificato nei minimi dettagli, un crimine che va condannato senza se e senza ma.