Ucraina: Biden incontra Zelensky
Continua la serie di colloqui e contatti fra leader dei vari paesi che tentano di raggiungere la pace con il dialogo
Continua la serie di colloqui e contatti fra leader dei vari paesi che tentano di raggiungere la pace con il dialogo
Siamo al decimo giorno dall’inizio del conflitto e non si intravvedono ancora spiragli di pace.
di Giovanni Macrì
Nella notte la centrale nucleare di Zaporizhzhia, sita nei pressi della città di Enerhodar, tra l’altro la più grande di tutta l’Europa, che genera all'incirca la metà dell'elettricità prodotta da Kiev da fonte nucleare e oltre un quinto dell'elettricità totale che produce l'Ucraina, è stata oggetto dei bombardamenti dell’attacco sconsiderato del folle “zar” Putin.
Si tratta di una centrale di quarta generazione e nello stabilimento ci sono sei dei 15 reattori in funzione nel territorio ucraino.
Se fosse esplosa sarebbe stato peggio del disastro di Chernobyl!
20.01 – Ucraina, l’esercito russo si avvicina a Kiev: colonna di blindati a 20 Km
19.30 – L’attacco a una centrale nucleare è un crimine di guerra, afferma l’ambasciata americana in Ucraina
18.15 – La presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, ha annunciato altre possibile sanzioni alla Russia: “Per essere molto chiari, siamo pronti a prendere ulteriori misure severe se non ci fermiamo e invertiamo la guerra che ha scatenato. Abbiamo deciso di essere uniti ed è un piacere”.
17.42 – Un razzo russo è terminato nel giardino di una delle case del presidente dell’Ucraina, Zelensky, senza però nessuna conseguenza.
17.40 – Svizzera amplia sanzioni: bloccati conti oligarchi russi
17.25 – La Bbc ha deciso di ritirare tutti i suoi giornalisti dalla Russia
16.45 – Il ministro della Difesa italiano, Lorenzo Guerini, è intervenuto sulla guerra in Ucraina: “Putin cessi questa aggressione per trovare una soluzione negoziata. La comunità internazionale deve rispondere in maniera ferma e coesa all’ingiustificabile decisione russa di attaccare uno Stato sovrano”.
16.25 – Il capo della Nato avverte che i giorni a venire “probabilmente andranno peggio”
16.05 – L’Ucraina e la Russia si riuniranno per il terzo round di colloqui nel weekend.
16.02 – Kiev: “Fake news dalla Russia, Zelensky è nel paese
14.58 – Mosca: Zelensky avrebbe lasciato l’Ucraina
14.00 – Jens Stoltenberg, Il segretario generale della Nato, in conferenza ha dichiarato: “Questa è la peggiore aggressione militare da decenni, con città, scuole, ospedali, edifici residenziali bombardati, attacchi alle centrali nucleare. I giorni che verranno probabilmente saranno peggiori, con più morti e più distruzione”. “Gli Alleati danno il loro supporto all’Ucraina, lo stiamo aumentando sotto differenti aspetti. E’ cruciale, è un momento critico per Kiev. La no fly zone è stata menzionata ma non ci sono piani per operare nello spazio aereo ucraino o per inviare nostre truppe”.
13.30 –Si sono interrotte le comunicazioni nella regione di Kherson. I Russi hanno conquistato la parte sud dell’Ucraina disconnettendo gli operatori Kyivstar e Vodafone in tutta la regione.
13.15 – Di Maio: “Aperto canale con la Russia per evacuazione civili”
13.00 – Putin avvisa gli Stati vicini. Secondo Interfax Putin avrebbe dichiarato: “Non ci sono cattive intenzioni nei confronti dei nostri vicini. E consiglierei anche a loro di non aggravare la situazione, di non imporre alcuna restrizione, adempiamo a tutti i nostri obblighi e continueremo ad adempierli”.
12.30 – Chiesto da Londra un Consiglio di sicurezza Onu urgente
12.22 – Il presidente ucraino Zelensky chiede sanzioni più pesanti dopo attacco alla centrale nucleare
12.15 – Zelensky sopravvissuto a tre tentativi di omicidio
11,47 – Ucraina: A Kharkiv 2.000 morti, oltre 100 bambini
Stefania Battistini, è stata costretta a interrompere il collegamento da Dnipro.
di Giovanni Macrì
Al tavolo delle trattative, in una villa sulla riva del fiume Pripyat, nella città di Gomel, non lontano dalla centrale di Chernobyl, al confine con la Bielorussia, lo “zar” russo Vladimir Putin, attraverso i suoi delegati, ha dettato ieri le sue condizioni per far tacere le armi: neutralità di Kiev, stop alle armi dall’Occidente, mentre l’adesione Nato resta “la linea rossa” e il riconoscimento internazionale come territorio russo della Crimea, annessa nel 2014.