di Paolo Russo
«Qualcosa, decisamente, non ha funzionato e dunque voglio dire fin d'ora che non replicheremo in nessun caso quel modello. Occorrerà fare chiarezza su quanto avvenuto durante la gestione della crisi pandemica». Così Giorgia Meloni durante il discorso per la fiducia alla Camera, ha ribadito con forza la sua posizione rispetto alla gestione della pandemia.
Ascoltando la Meloni oggi è sembrato di ritornare alla politica con la P maiuscola. Si respiravano ideali, passione politica ma soprattutto il tentativo di riconoscere al popolo una dignità. Sembrava che miracolosamente la democrazia rappresentativa avesse assunto vigore e importanza.
In particolare ha colpito la coerenza della nuova premier rispetto alle argomentazioni utilizzate nell'ultimo anno di pandemia.
Giorgia Meloni infatti, durante il suo discorso alla Camera, ha denunciato l'iniquità delle misure adottate dal ministro Speranza (senza mai nominarlo). «Faremo chiarezza per chi ha perso la vita e per chi non si è risparmiato nelle corsie degli ospedali mentre altri facevano affari milionari con la compravendita di mascherine e respiratori» ha detto la nuova premier rendendo inequivocabile il suo discorso con queste parole: «Purtroppo, non possiamo escludere una nuova ondata di Covid o l'insorgere in futuro, di una nuova pandemia ma possiamo imparare dal passato per farci trovare pronti. L'Italia ha adottato le misure più restrittive dell'intero Occidente, arrivando a limitare fortemente le libertà fondamentali di persone, attività economiche ma nonostante questo, è tra gli Stati che hanno registrato i peggiori dati in termini di mortalità e contagi. C'è l'intenzione di dare vita a una commissione di inchiesta sulla gestione della pandemia».
A seguire uno spezzone dell'intervento della Meloni in aula oggi 25 ottobre 2022.