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Dopo la netta vittoria del centrodestra alle politiche di domenica scorsa, si ragiona sulla composizione del nuovo governo a guida Giorgia Meloni (prima premier donna nella storia della Repubblica italiana) e spuntano i nomi dei papabili Ministri.

La leader di Fratelli d'Italia, che ha fatto il pieno di voti, 26%, non nasconde le sue ambizioni e punta a mettere le mani su alcuni dicasteri chiave: Viminale, Economia, Difesa, Affari Esteri, Giustizia e Riforme costituzionali.

Scontata la presenza nel nuovo esecutivo di Guido Crosetto, considerato uno degli uomini più vicini alla Meloni. Per Crosetto, già deputato e sottosegretario, è pronto il Ministero della Difesa o quello dello Sviluppo Economico.

Stesso discorso  vale per Ignazio La Russa, uno dei fondatori del partito, indicato come possibile ministro.

Il capogruppo uscente di FdI alla Camera, Francesco Lollobrigida, dovrebbe guidare il dicastero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile.

Il giurista ed ex magistrato Carlo Nordio è dato per certo al ministero della Giustizia. Il neosenatore ed ex presidente del Senato, Marcello Pera, è in lizza per il dipartimento delle Riforme Costituzionali.

Un ruolo importante spetterebbe anche al senatore Giovanbattista Fazzolari, consigliere della leader di FdI, artefice del successo del partito.

Per quanto riguarda il Ministero dell’Economia, circola in modo insistente il nome di Fabio Panetta, membro del board della Bce.

Per Erika Stefani, ministro uscente, è pronto il dicastero della Disabilità; ed ancora, in lizza per un posto al sole: Maria Elisabetta Alberti Casellati; Anna Maria Bernini, ex ministro per le Politiche dell’Unione Europea; Alessandro Cattaneo, responsabile dei Dipartimenti di Forza Italia che potrebbe essere viceministro allo Sviluppo economico; il sottosegretario uscente alla Difesa Giorgio Mulè, è indicato come possibile ministro del Sud.

Infine, il gruppo "Noi Moderati", pur non avendo superato la soglia di sbarramento, punta ad avere una rappresentanza nel nuovo esecutivo con Maurizio Lupi e Gaetano Quagliariello.

La Meloni, inoltre, potrebbe indicare a Mattarella anche figure più tecniche e di alto profilo come l’attuale presidente del Copasir, Adolfo Urso, e l’ex vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli. A Urso e Rampelli potrebbero spettare le Infrastrutture, l’Ambiente o i Beni culturali.

Intanto, dopo il cordiale incontro di ieri tra la stessa Meloni e il presidente di Forza Italia, Antonio Tajani, si fa sempre più concreta l'idea di affiancare due vicepremier (Matteo Salvini e lo stesso Tajani) al nuovo presidente del Consiglio. Nonostante la batosta elettorale, Salvini appare raggiante e fa sapere: «Non ho mai avuto così tanta determinazione e voglia di lavorare». Il leader leghista pensa anche ad un dicastero di peso: gli Interni, e al ministero della Giustizia, con Giulia Bongiorno. Tajani, invece, potrebbe guidare il Ministero degli Eesteri per il quale circola anche il nome di Franco Frattini.

Alla Sanità potrebbe andare una donna, la forzista Licia Ronzulli.

Per quanto riguarda la presidenza del Senato, il più gettonato è il leghista Roberto Calderoli, si allontanerebbe, così, la possibilità per Silvio Berlusconi di diventare la seconda carica dello Stato.

La presidenza della Camera potrebbe andare alle forze di opposizione, anche se non si esclude la nomina di un esponente di FI come, ad esempio, Tajani.

La futura premir, intanto, sta consultando anche i dossier sul tavolo, a partire dalla legge di bilancio che dovrà essere inviata a Bruxelles entro il prossimo 15 ottobre.

 

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