di Paolo Russo
Napoli si risveglia da un incubo dopo che nella giornata di ieri 600 tifosi dell'Eintracht, nonostante il divieto di assistere al match di ritorno degli ottavi di Champions League, si sono concentrati nella zona centrale della città devastandola, arrivando a incendiare diverse auto, persino una della polizia.
Il ministro degli Interni tedesco, Nancy Faeserha su twitter ha condannato subito il comportamento dei tifosi tedeschi scrivendo che "questa violenza, non va accettata nel modo più assoluto. I violenti e i teppisti distruggono lo sport" e la politica italiana sta incominciando a discutere sulle responsabilità della gestione dell'evento.
Ci si chiede come sia stato possibile che pur conoscendo i rischi non si sia stati in grado di arginare 600 facinorosi partiti da Francoforte nonostante il divieto di entrare allo stadio.
«Le scene di devastazione del centro storico della città sono inaccettabili. Condanniamo fermamente gli atti inqualificabili di chi si è reso protagonista di questa violenza, da qualsiasi parte sia giunta. Napoli e i napoletani non meritano di subire i gravi danni materiali, morali e di immagine che questa follia ha determinato. Con la Germania i rapporti sono storicamente improntati all'amicizia ed ho voluto incontrare a Palazzo San Giacomo l'ambasciatore di Germania in Italia Viktor Elbling per condannare insieme gli atti di violenza e ribadire il forte legame tra Napoli e la Germania». Così si è espresso il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.
Tutto sembra essere cominciato intorno alle 16:30 in piazza del Gesù, con le due tifoserie che sono venute a contatto. Si sono lanciati oggetti, sassi e si è arrivati persino a incendiare un'auto della polizia di stato!
Per la cronaca e forse questa sarebbe stata l'unica notizia straordinaria da dare, grazie alla doppietta di Osimhen ed al rigore di Zielinski, la squadra di Spalletti ha superato gli ottavi di Champions League per la prima volta nella sua storia.