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di Ivana Orlando 

“Mr Hyde 86" così Andrea Pignani, l’ingegnere informatico di 35 anni, killer dei due bambini David e Daniel Fusinato, di 5 e 10 anni, e di Salvatore Ranieri, un anziano di 74 anni, si faceva chiamare sui social. 
Come nel racconto gotico di Robert Louis Stevenson, Andrea Pignani incarnava nel suo modo di essere la sua parte malvagia. 

Le nostra psiche non è che un incastro conflittuale tra il bene e il male?
Quanto volte ci capita di spezzare per un nano secondo quel filo che divide il razionale dal razionale.
Quante volte veniamo presi per i capelli dal nostro lato nascosto senza poter aver il dominio di esso.  



Ma quanto può essere profondo l’abisso della mente umana? Andrea Pignani in quell’abisso forse già giaceva.
Le redini della sua vita non erano più nelle sue mani ma su una pistola. Una pistola di proprietà del padre, una guardia giurata, morto lo scorso anno. 
Come testimonia la madre, ora indagata, non aveva amici, solo Argo, il suo cagnolino e unico destinatario dei suoi sorrisi.

La madre stessa era stata minacciata dal figlio con un coltello. 
Una tragedia annunciata…

Questo è ciò che scriveva nei suoi social Andre Pignani, morto suicida ad Ardea.  
«Mai sazio, come la fiamma mi ardo e mi consumo, luce diventa tutto ciò che afferro»

 

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