A Fano, dopo giorni di protesta, uno studente rifiuta di indossare la mascherina in classe ed il sindaco firma un'ordinanza che prevede un TSO.
In molti mi avete chiesto di parlare questo studente; non disponendo delle carte relative al caso "Fano" non possiamo analizzarlo in dettaglio. Suggerisco, per vedere in modo approfondito come funziona un procedimento per TSO, di vedere i seguenti video, registrati per una situazione analoga: "il caso Ravanusa".
Per quanto riguarda lo studente di Fano che ha subito il TSO perché rifiuta di indossare la mascherina, posso solo fare delle osservazioni e commenti alle fonti di stampa. In primo luogo alcune testate, come il "Manifesto" tendono a deresponsabilizzare il sindaco. Questo non corrisponde a verità: la firma del sindaco su un'ordinanza è un atto con il quale si assume la responsabilità dell'azione. Se ordini un TSO per una persona e, sostanzialmente, disponi il ricovero in psichiatria, devi essere certo che quell'atto sia assolutamente necessario.
Poi non è vero che non si possa fare nulla una volta disposto il TSO. Si può sempre chiedere l'annullamento in autotutela al sindaco (che in effetti è un poco come chiedere all'oste se il vino è buono) o fare ricorso al Giudice Tutelare, senza alcuna formalità.
Si può fare personalmente, ma ovviamente è meglio, sussistendone la possibilità, rivolgersi ad un professionista: una base giuridica e medica aiutano moltissimo, soprattutto se ci si trova sotto l'effetto di alcuni farmaci.
Infine, nel caso in cui si accerti che il TSO non fosse fondato, lo Stato deve risarcire il danno.
Il TSO deve quindi essere usato solo in casi estremi e non come fanno alcuni sindaci, come alternativa ad un'azione penale, che verosimilmente non sono in grado di attivare
AvvCataniaFrancesco