di Lorenzo Ugolini
Sono due cinquantenni bresciani:
Paolo Pluda e Nicola Zanardelli, due negazionisti no vax incensurati ma intenzionati a far saltare il programma della campagna vaccinale, un atto a detta degli inquirenti altamente criminale.
I due soggetti sono finiti in manette con l’accusa di «atto di terrorismo con ordigni esplosivi e porto e detenzione di armi da guerra». Sono considerati gli autori del duplice lancio di molotov contro il centro vaccinale di via Morelli a Brescia, nella notte fra il 2 e il 3 aprile scorsi.
I carabinieri del Ros ,e forze dell’ordine provinciali, coordinati dal sostituto procuratore Francesco Carlo Milanesi e dall’aggiunto Silvio Bonfigli, sono arrivati ai due soggetti arrestati grazie all’analisi delle immagini dei vari sistemi di sorveglianza in funzione quella notte (era la Vigilia di Pasqua), nelle vicinanze delle tensostrutture del centro vaccinale.
Proprio quelle che Paolo Pluda e Nicola Zanardelli intendevano distruggere con i due ordigni incendiari, realizzati da loro stessi. Sarebbero state pesantissime, a detta degli inquirenti, le conseguenze che il loro gesto criminoso avrebbe potuto generare, come del resto lasciano intuire le immagini rese pubbliche dello scoppio in mano agli inquirenti. L’incendio alimentato dagli ordigni era potenzialmente in grado di causare dirompenti danni all’interno delle tensostrutture, nelle quali erano depositate molte centinaia di dosi vaccinali; per fortuna non verificatosi grazie alla tenuta ignifuga, ed altre concomitanze ancora al vaglio degli investigatori.
Oltre tutto, a pochi metri dal punto centrato dalla molotov andata a segno, sfilavano i cavi dell’impianto di conservazione delle dosi di vaccini, oltre l’ammanco l’incendio avrebbe portato a ritardi nelle fasi successive della somministrazione.
Ad oggi non è dato sapere di preciso quale sia il contesto ideologico dei due. Oltre ad essere attivi negazionisti sui social, pare siano vicini ad una destra anomala, come riferito dal procuratore capo di Brescia, Francesco Prete.
Sono stati i segretari provinciali del sindacato confederale Cgil, Cisl e Uil, la mattina del primo maggio, recandosi a salutare gli operatori impegnati nelle vaccinazioni, a commentare per primi la notizia. Gli stessi hanno riservato un plauso alla Procura e ai Carabinieri, per essere arrivati rapidamente ad una svolta nelle indagini in meno di un mese. A seguire come di consuetudine in questi casi sono pervenuti plausi dal Ministro della difesa ed altre forze politiche e sociali territoriali e regionali.