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di Lucia Lo Bianco

"L’amore sa leggere ciò che è scritto sulla stella più lontana."(Oscar Wilde)

Narra il “Simposio” di un mitico tempo lontano in cui un essere androgino viveva unito nella pienezza del sé prima che Zeus invidioso ne separasse l’intima essenza in due uguali metà da quel momento per sempre bramose di raggiungere la parte mancante. Il mito descritto nel dialogo di Platone e analizzato dai suoi convitati riesce così a spiegare l’anelito amoroso come necessaria fonte di vita. Amore non emerge tuttavia come puro impulso sessuale e fisico bensì come potere di appagamento spirituale. La funzione educativa e fortemente positiva dell’amore omosessuale si colora di virtù, l’idea più alta nel mondo platonico. L’amante deve cercare di migliorare l’amato nel tentativo di ricongiungersi a lui in una condizione di desiderio e di verità. Lo stesso Platone identificava nella filosofia, amore per la conoscenza, la stessa tensione “erotica” verso la verità.

Nessuno scandalo quindi tra i greci in tema di amore tra persone dello stesso sesso, quello stesso rapporto omosessuale nell’antichità assimilato all’Amore celeste e per questo un rituale riservato alle classi elevate e non proposto come alternativo all’eterosessualità. Dobbiamo considerare allora l’universo greco come troppo “libertino” e immorale o forse la nostra società continua irrimediabilmente a vestire l’abito del comodo “tabù” vergognandosi di fronte a stili di vita che dovrebbero naturalmente entrare a far parte del nostro abito esistenziale?

Eppure una società tecnologicamente avanzata come la nostra continua a permettere aggressioni omofobe nell’incapacità di accettare un semplice bacio omosessuale. Permane ancora il fastidio, l’imbarazzo, il rifiuto quando non addirittura un istinto violento di fronte ad una scena d’amore, di puro slancio d’affetto che riesce a suscitare rabbia, odio e violenza. I frequenti episodi che la cronaca ci propone non possono più passare inosservati, soprattutto se giungono dalle nuove generazioni venute fuori dai programmi educativi dell’ultimo ventennio di integrazione ed inclusione allo scopo di prevenire fatti come quello registrato a Roma il 26 febbraio.

Ci si chiede da dove scaturisca una tale brutalità, cosa possa far nascere un istinto di distruzione di uno slancio considerato inaccettabile ed equiparato a qualcosa di indecente ed immorale come se l’amore potesse davvero equipararsi a una simile categoria e andasse di conseguenza bandito dalla società. Dimentichiamo allora il senso di elevata raffinatezza del mondo greco o la contemplazione di pura bellezza offerta da quel grande artista omosessuale che fu Oscar Wilde il cui genio subì la schiacciante punizione della mentalità vittoriana al punto da dissolversi nel nulla.

Ritornano allora il mito del bello artistico e l’idea del vero come intrinseche qualità intellettuali della componente amorosa. Il rigido e limitato annientamento della pulsione sentimentale e spirituale ha come conseguenza la morte del genio e dell’ispirazione artistica. Non c’è bellezza e purezza e resta solo brutalità e violenza in un mondo che si scandalizza di fronte alla pura e semplice verità. Si può solo concludere pensando che una società che non accetta l’amore in ogni sua forma è destinata a morire così come scomparirebbe una realtà senza verità e bellezza. Non giudichiamo allora il puro slancio di un “bacio” perché si tratta probabilmente solo d’amore.

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Info Autore
Lucia Lo Bianco
Author: Lucia Lo Bianco
Biografia:
Sono una docente di Lingua e Letteratura Inglese in un Liceo Classico di Palermo. Oltre all’insegnamento sono impegnata in tante attività, professionali e personali. Da tre anni collaboro con Eurosofia, un ente coinvolto nella formazione professionale docenti e ho tenuto diversi webinar di aggiornamento e di preparazione per i concorsi a cattedra. Sul piano personale, oltre ad essere una runner, scrivo poesie, racconti e articoli e sto lavorando alla stesura del mio primo romanzo.
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