di Benedetto Maria Ladisa
Credo che "uomo" non sia affatto la parola giusta per chi ha commesso una violenza sessuale su un'undicenne a Mestre. L'uomo, un 45enne italiano, è ora in carcere. Anche la piccola vittima è italiana, proprio della stessa cittadina veneta. Stava tornando a casa nel pomeriggio, al termine della giornata scolastica di prima media, giovedì 10 aprile.
Pochi metri da percorrere da scuola a casa. Lo faceva tutti i giorni. Alle medie non c'è l'obbligo dell'uscita da scuola accompagnata da un parente. Lei usciva da sola, tranquilla, e non poteva immaginare che un uomo (meglio dire un depravato) l'aveva già presa di mira e la stava seguendo, affamato di sesso e di fantasie erotiche. Lei camminava tranquilla, ma lui l'ha bloccata dopo pochi metri nelle vicinanze di Forte Marghera, approfittando della copertura di un viale alberato. La piccola, innocentemente, non sapeva neppure cosa volesse quel tipo e si è trovata a subire violenza senza poter far nulla per respingerlo. Ci ha provato, ma ovviamente non ne aveva la forza. Quando si è resa conto di ciò che le stava facendo, povera solo gridare e, per fortuna, alcuni passanti hanno sentito le urla e hanno messo in fuga lo stupratore, un italiano di 45 anni.
La piccola era ancora semi-svenuta, faticava a respirare e successivamente le è stato diagnosticato anche un trauma psicologico oltre che fisico. Un trauma difficile da superare, uno shock violento e tremendo. Per aiutarla sono stati attivati i servizi sociali, gli specialisti del Comune, i medici e gli psicologi.
Il vigliacco e crudele stupratore è stato fermato dopo poche ore, grazie alle testimonianze e grazie alle telecamere presenti in zona. Gli uomini dell'Arma di Venezia lo hanno condotto in carcere e ora spetta alla giustizia italiana decidere prima la convalida dell'arresto e poi proseguire con l'iter giudiziario.
Intanto c'è una bimba che ha già provato a 11 anni cos'è la violenza maschile. A volte questi fatti ignobili ci fanno vergognare di appartenere, come me, alla categoria degli uomini. Ma, come ho scritto, la parola "uomo" per questo depravato vigliacco, senza dignità e crudele, "uomo" non è la parola giusta.
Ora però c'è una piccola bambina alla quale bisogna cercare di dare conforto e sperare che riesca a superare il trauma.
Forza piccola, non piangere. Non siamo tutti uguali. Siamo tutti con te. Coraggio.