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di  Benedetto Maria Ladisa 

Ciò che è accaduto ogg ci obbliga a farci un bel po' di domande sulle nostre leggi e sul compito cosiddetto "rieducativo" del sistema carcerario italiano.

Raimondo Gaspa, 52 anni, era appena uscito di galera dopo 22 anni per il femminicidio (avvenuto nel giugno 2002) di Monica Moretti (foto a destra), una stimata dottoressa urologa, della quale Gaspa si era invaghito. Al rifiuto di Monica, lui andò a casa sua, a Sassari, e la uccise con 51 coltellate. Fu uno dei femminicidi più efferati e tremendi della storia. Fu da allora che si cominciò a parlare sul serio in Italia di nuove leggi contro i femminicidi. A Monica è stata anche intitolata anche una piazza nella sua città, come simbolo di speranza e di riscatto femminile. Raimondo, allora trentenne, fu condannato alla pena MASSIMA, cioè l'ergastolo,  MA, come spesso accade, la Cassazione annullò la sentenza della corte d'appello e stabilì la nuova pena a 22 anni. E già questa decisione fece discutere. Ma, come se non bastasse, l'uomo in questi anni ha usufruito anche di concessioni e permessi carcerari, quanto meno discutibili visto il crimine commesso. In ogni caso, appena scontati i 22 anni di reclusione, Gaspa è tornato libero ma, secondo il Gip, IL GIORNO STESSO della scarcerazione, ad Aprile scorso, aveva cominciato a telefonare e molestare un'altra ragazza conosciuta casualmente in carcere, visitatrice di un detenuto. Telefonate moleste a sfondo sessuale, con richiesta di rapporti intimi, al punto da indurre la ragazza, appena ventenne, a cambiare la propria residenza e a denunciare l'uomo perché proprio quel rifiuto a rapporti sessuali, era lo stesso motivo per cui lui aveva ucciso Monica 22 anni fa. E di questo pericolo se n'è resa conto anche la legge Italiana. Nella motivazione del gip, che ha firmato oggi l'ordinanza di custodia cautelare in carcere, si legge :
"L'uomo risulta attinto da un irrefrenabile impulso criminale che lo ha portato a riprodurre nuovamente, a poche ore dalla sua scarcerazione dopo 22 anni per l'omicidio volontario della donna di cui si era invaghito, GRAVI condotte illecite ponendo in essere comportamenti CRIMINOSI che denotano una vera e propria SERIALITA' ".
I carabinieri della stazione di Roma Montespaccato, coadiuvati da quelli della compagnia Trastevere, su delega della Procura, lo hanno riportato dietro le sbarre. Ora c'è da chiedersi se, e quanto ci resterà. Già, non dimentichiamoci che siamo in Italia.
Il Paese dove tutto è possibile.

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Vi dico come la penso. Questo arresto è più che giusto, ma ho l'impressione che non finirà qui. E l'ho anche scritto, a fine articolo. Leggendo la motivazione del Gip l'impressione è che si basi sul profilo seriale dell'uomo, in quanto già reo di femminicidio MA condannabile al momento solo per il reato di stalking. Cioè non vi è prova (su questo giocherà la difesa) di premeditare un secondo femminicidio. La difesa potrà quindi invocare la non premeditazione e la non colpevolezza. È qui che si gioca la partita. Avrebbe ucciso anche questa donna o no? È chiaro che dal profilo del criminale la risposta è SÌ. MA ho l'impressione che le nostre leggi permetteranno alla difesa di ridurre al minimo il danno e quindi solo una piccola condanna per molestie o per stalking. Ciò che fa rabbia è che, grazie alle nostre leggi, non possa esserci la prevenzione ad un femminicidio. Non bastano il solito divieto di avvicinamento e neppure il braccialetto elettronico per evitare tragedie annunciate. Chi ha queste intenzioni uccide uguale e abbiamo decine di casi simili. Figuriamoci uno che ha già ucciso. Bene al momento ha fatto il Gip ma l'impressione è che il solo profilo recidivo non basti per tenere in gabbia un criminale che già avrebbe dovuto scontare un ergastolo. Ma non mi stupisce più nulla e, come accaduto altre volte, anche per altri crimini (non solo il femminicidio ma anche per omicidi e altri reati gravissimi) ci ritroviamo poi a parlare di altre disgrazie. Perché? Troppi cavilli legali a favore dei criminali e poca, pochissima tutela dei cittadini, non solo le donne. In altre nazioni basta un profilo seriale per tenere in gabbia soggetti pericolosi. Noi offriamo caviale e champagne.

(Benedetto Maria Ladisa)

 

 

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Info Autore
Benedetto Maria Ladisa
Author: Benedetto Maria Ladisa
Biografia:
Lavora presso Direttore della comunicazione aziendale e social media manager. Conduttore e autore di spettacoli, informazione e programmi tv. memorabile la conduzione dedicata a Domenico Modugno nel suo paese di origine , alla presenza di Rai 1, Telenorba e tutte le testate nazionali. Davanti a circa 10.000 persone, ha condotto la serata insieme ad Albano, Massimo Modugno e tutti gli altri grandi nomi della musica italiana a Campo di mare, a due passi da San Pietro Vernotico (BR) dove aveva vissuto Modugno. Sempre come conduttore viene chiamato dalle migliori discoteche e balere di tutta Italia , le migliori radio private nazionali e regionali. Presenta a Montecatini Terme la finale di "Bravissima" con Valerio Merola e Lina Wertmuller, su Rai2, presenta "Fantastica" su Italia1. Direttore artistico e ideatore di grandi spettacoli di piazza come "La notte degli Oscar Marchigiani" che conduce per 13 anni con grande successo di pubblico e con le riprese di Rai3. Cronista, inviato, presentatore. In alcune memorabili serate ha condotto affiancato da personaggi di alto livello artistico. Precedentemente Conduttore e Giornalista presso Telenorba Conversano Entrato a far parte del programma Piazza Duomo con Mauro di Francesco e Fabrizia Carminati, dopo breve tempo diviene conduttore in prima serata di " Facciamo Comunella" con ascolti altissimi. Più numerose conduzioni e collegamenti esterni. Voce ufficiale di numerosi spot radiofonici e televisivi anche nazionali. Ha studiato Corso di Laurea in Scienze dell'Informazione presso Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Contenuto condiviso con: Tutti Ha studiato Dizione e doppiaggio presso Istituto formazione televisiva RAI-Radiotelevisioneitaliana. Diploma di laurea con il massimo dei voti. Collabora con diverse testate ed ha realizzato nel 2021 il record Italiano (riportato dall'Ansa) di condivisioni Facebook con un articolo sulla fedeltà di due cani maremmani, con più di 77 MILA condivisioni su singolo post da diario. Record tuttora imbattuto in Italia nel 2023.
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