di Benedetto Maria Ladisa
Christian Di Martino (35 anni) nato a Ischia, vice Ispettore di Polizia, accoltellato nella notte tra mercoledì e giovedì alla Stazione di Lambrate, era giunto all'ospedale Niguarda di Milano in condizioni disperate.
Oggi, venerdì 10 Maggio, Christian sembra dare i primi timidi segnali di ripresa, anche se la prognosi resta riservata. Può farcela. Il poliziotto, svegliato dai medici, ha compreso le parole dei sanitari, ha mosso i quattro arti ed ha risposto agli stimoli. Al momento, non mostra segni di paralisi, anche se è ancora presto per dichiararlo fuori pericolo. Una grande ondata di solidarietà e di vicinanza giunge in queste ore da tutta Italia con messaggi di conforto e di speranza. Dal momento del ricovero, il poliziotto ha subìto cinque arresti cardiaci. Un'intervento chirurgico ha richiesto settanta trasfusioni, con quaranta sacche di sangue e trenta di plasma. La speranza, però, oggi è ancora viva, anche se i medici mantengono la massima cautela.
Un bravo poliziotto che, dopo un breve periodo trascorso nella base di Bagnoli (Na), prestava servizio a Milano da alcuni anni, prima ai commissariati Sesto San Giovanni e Monforte-Vittoria, e poi sulla prima linea delle volanti.
Era stato promosso a viceispettore a dicembre, meno di 6 mesi fa.
La vicenda che lo ha coinvolto due giorni fa è fatta di coraggio e di senso del dovere. Intorno alle 23 di mercoledì, Christian, capopattuglia della volante Zara- 4° turno, aveva tentato di fermare un immigrato, il 37enne marocchino Hasan Amis, che stava lanciando pietre contro treni e passeggeri e colpito anche una donna. Bisognava fermarlo. Appena la sua Volante è giunta sul posto, Christian non ci ha pensato due volte e gli si è lanciato addosso per placcarlo, ma l’uomo lo ha colpito tre volte con un coltello da 30 centimetri alla spalla, all'addome e ad un rene, ferendolo in modo gravissimo. All’ospedale di Niguarda Christian è arrivato intorno a mezzanotte e mezza di Giovedì. Le sue condizioni erano disperate. Ora c'è finalmente un pò di speranza.
La vera assurdità di questa vicenda è che il suo accoltellatore, poi fermato e arrestato dai colleghi sul posto, era ampiamente conosciuto per i suoi precedenti penali. Arrivato in Italia nel 2002, è sempre stato un irregolare. Ha precedenti per rapina aggravata, furto, lesioni personali, droga e sequestro di persona. Nel 2004 il prefetto di Napoli aveva già emesso a suo carico un provvedimento di espulsione. Ma Hamis non ha mai lasciato l'Italia, né le autorità nazionali lo hanno mai imbarcato su un volo per il Marocco. Viene anche condannato per spaccio e per reati contro il patrimonio, e, tra il 2013 e il 2020, è più volte detenuto a Poggioreale (Napoli) e al carcere di Ariano Irpino (Avellino). L'anno scorso un NUOVO decreto di espulsione, ma nessuno si muove. Domenica scorsa, 5 maggio, Hamis era su un treno Italo all'altezza di Bologna. Aveva in mano un rasoio e minacciava i passeggeri. Quindi un'altra denuncia, l'ennesima a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale. Fino appunto a mercoledì scorso, quando ha accoltellato Christian. Una vicenda SURREALE che sa di amaro in bocca, visti i precedenti di questo soggetto pluripregiudicato e che da tempo avrebbe dovuto essere rimpatriato o, quantomeno, dopo l'ultimo decreto di espulsione dell'anno scorso. Si poteva quindi evitare l'ennesimo reato, questa volta gravissimo.
Christian è ancora in prognosi riservata e per stargli vicino sono giunti da Salerno il papà Aurelio., anche lui ex poliziotto in pensione, la mamma, la sorella e la sua fidanzata. il questore di Salerno, Giancarlo Conticchio, si è attivato per garantire ogni sostegno alla famiglia.
FORZA Christian, siamo tutti con te.