di Monica Vendrame
Ieri sera, verso le 19, il Centro Commerciale Valencenter di Marcon (Venezia) è stato preso d’assalto da una banda di rapinatori.
I sette malviventi, col volto nascosto da un passamontagna e armati di mitragliatori tipo Kalašnikov, sono entrati in una gioielleria dell’emporio minacciando le persone presenti e impossessandosi di gioielli, per un valore stimato sulle centinaia di migliaia di euro. Una dipendente è stata presa in ostaggio per qualche interminabile minuto, mentre sembra che altre commesse siano state rinchiuse dentro uno stanzino. Fuggi fuggi generale da parte dei clienti del centro, a quell’ora molto affollato, spaventati dalla presenza delle armi, anche se sembra che nessun colpo sia stato sparato. Gli individui sono, poi, scappati in auto, una panda rossa e una golf bianca. I Carabinieri, intervenuti poco dopo, hanno dato il via alle indagini per l’identificazione dei soggetti, anche grazie ai filmati della videosorveglianza e alle testimonianze dei presenti.
Si rimane allibiti di fronte a tali crimini, non siamo abituati ad assistere a rapine a mano armata con mitragliatori d’assalto. Sono un preoccupante indice dell’aumento della criminalità, soprattutto nella sua efferatezza. Soggetti che non hanno nulla da perdere, da cui non si sa cosa potersi aspettare. Prendere in ostaggio una commessa per farsi aprire una cassaforte, da parte di persone armate di mitra, sono gesta che abbiamo visto solo nei film, non certo nella quotidianità dello shopping in un centro commerciale.