di Benedetto Maria Ladisa
Una storia allucinante, vigliacca, violenta, difficile perfino da immaginare.
Quattro arresti OGGI a Monreale (Palermo). UNA DEPRAVAZIONE oltre ogni limite, secondo gli inquirenti. Due innocenti creature violentate ripetutamente per anni da nonno, padre e zio e con il silenzio della mamma. Uno squallido scenario di abusi commessi dentro le mura di casa, ripetuti episodi di violenza sessuale andati avanti per oltre dieci anni fino ad oggi.
A far partire le indagini era stata un'insegnante di sostegno alla quale la sorella più piccola di 13 anni, aveva raccontato a scuola gli abusi del nonno e poi dello zio già quando aveva 6 anni. "Mio zio ha qualche problema con me e anche mio nonno. Era una giornata come questa e io stavo dormendo. La nonna non c'era. Questa cosa con il nonno è capitata anche altre volte. Poi non l'ho detto più a nessuno. Ma poi è successo di nuovo e di nuovo. Io poi ho detto basta".
Dall'indagine è emerso che anche la sorella maggiore, ora di 20 anni, è stata violentata ripetutamente.
I quattro sono stati arrestati alle prime ore di stamattina, dopo mesi di lunghe indagini, dalla Procura palermitana, coordinate dal procuratore Maurizio De Lucia e condotte dalla sezione operativa dei carabinieri della Compagnia di Monreale che hanno portato in carcere i quattro componenti del nucleo famigliare, per violenza sessuale, violenza sessuale di gruppo, lesioni personali, e l'aggravante di abuso di autorità nei confronti di minori e discendenti della stessa famiglia. Anche la mamma dunque è in carcere perchè secondo quanto emerso dalle indagini, avrebbe tollerato e agevolato gli abusi, tentando di coprire le responsabilità degli altri famigliari.
Una storia veramente al limite dell'immaginabile. Una squallida storia di depravazione e di sopraffazione, confermata dalle indagini, e che se confermata anche in sede giudiziaria, toglie ogni significato originale alla parola " Famiglia".
Le due ragazzine sono state portate in una comunità e sono adesso seguite dalla Procura per i minorenni.
Alle due sorelle, vittime innocenti, la nostra vicinanza.