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di Giovanni Macrì

È giallo sul folle gesto della donna.

Ancora non del tutto chiara la dinamica dei fatti avvenuti nella notte di sabato 19 agosto intorno alle ore 23:00. Questi sono ancora al vaglio dei carabinieri della locale stazione al comando del luogotenente Fabio Sardella.

Una quarantenne tunisina è l’autrice del folle gesto che ha scosso l’intera comunità del paesino del siracusano.

La donna in casa, un’abitazione al primo piano di un edificio nel centro storico di Francofonte, con parenti, delle zie del compagno, sembra che, dopo un litigio avvenuto con questi, abbia deciso di farla finita lanciando nel vuoto prima le figlie e poi sé stessa.

Pare che soffrisse di un disagio di inserimento nella sua nuova città, dove risiedeva con il compagno e le due bimbe, dopo aver lasciato la sua famiglia in Tunisia. Famiglia che, al momento, non riusciva a rivedere per un problema sul rilascio del passaporto delle minori. Anche se non ancora non è del tutto chiaro il motivo effettivo che ha portato la donna a buttare dal primo piano della palazzina le bambine di tre anni e 18 mesi, prima di cercare di suicidarsi.

Le piccole, dopo un volo di circa tre metri, miracolosamente salve, sono state trasferite in elisoccorso all’ospedale Cannizzaro a Catania e poi al Policlinico: non sono in gravi condizioni, ma  saranno comunque sottoposte a osservazione nei prossimi giorni.

Dopo aver lanciato le piccole dal balcone, la donna ha minacciato di buttarsi a sua volta. Allertati dai parenti del compagno sono quindi intervenuti i carabinieri e gli agenti della polizia municipale, insieme ai vigili del fuoco, che hanno predisposto un materasso gonfiabile ai piedi dell’immobile visti i propositi di suicidio. La tunisina, che aveva intanto raggiunto il terrazzo, si è ugualmente lanciata nel vuoto, ma il suo corpo non è finito del tutto sul gonfiabile, riportando alcune fratture multiple per le quali è stata ricoverata all’ospedale di Lentini.

Sembra che in casa non ci fosse il compagno della donna, un lavoratore stagionale. Lo afferma l’avvocato Antonella Schepis, difensore del compagno della 40enne magrebina, protagonista della drammatica vicenda e, sempre, secondo la ricostruzione del difensore, il gesto della donna non sarebbe scaturito da una precedente lite con il compagno.

Le indagini sono coordinate dalla Procura di Siracusa che sta provando ad accertare se la madre ha tentato realmente di suicidarsi insieme alle figlie, raccogliendo le testimonianze delle persone presenti per cercare di ricostruire la dinamica degli avvenimenti, o se, invece, ci sono altre chiavi di lettura.

L’intera comunità francofontese cerca risposte su quanto accaduto e le forze dell’ordine sono al lavoro per gettare luce sulla tragedia.

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Info Autore
Giovanni Macrì
Author: Giovanni Macrì
Biografia:
Medico chirurgo-odontoiatra in Barcellona Pozzo di Gotto (ME) dal 1982 dove vivo. Ho 65 anni e la passione per la scrittura è nata dal momento che ho voluto mettere nero su bianco parlando della “risurrezione” di mia figlia dall’incidente che l’ha resa paraplegica a soli 22 anni. Da quel primo mio sentito progetto ho continuato senza mai fermarmi trovando nello scrivere la mia “catarsi”. Affrontando temi sociali. Elaborando favole, romanzi horror, d’amore e polizieschi. Non disdegnando la poesia in lingua italiana e siciliana, e completando il tutto con l’hobby della fotografia. Al momento ho 12 pubblicazioni con varie case editrici.
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