di Paolo Russo
"Si vergogni e chieda scusa!", "sei un piccolo uomo!". Così Meloni e poi Salvini hanno risposto al twitter offensivo di Burioni nei confronti di una ragazza simpatizzante della Lega.
Tutto é cominciato con le dichiarazioni del deputato leghista Alex Bazzaro che su twitter ha scritto di non volersi fare la quarta dose! Burioni ha risposto al messaggio di Bazzaro chiamandolo direttamente in causa: "non posso credere che un irresponsabile disinformatore orgoglioso della sua purissima ignoranza come lei sia nello stesso partito di persone per bene come, per citarne due ma sono di più, Luca Zaia e Massimiliano Fedriga".
Una ragazza di nome Alessia, in risposta alla reazione offensiva del medico marchigiano, in maniera pacata, si è schierata dalla parte del deputato: "sono orgogliosa che nella Lega ci siano persone come Alex Bazzaro", aveva scritto su un suo tweet.
Burioni ha reagito al messaggio condividendo una foto della ragazza e commentandola con un generico "capisco" quasi a voler dire che da una persona con quell'aspetto non ci si potevano aspettare grandi cose.
A questo ennesimo atto aggressivo Alex Bazzaro ha replicato dicendo che "attendiamo con ansia la dura condanna di esponenti politici della sinistra italiana per il tweet di body shaming fatto da Burioni e la scontata presa di posizione della Rai, pagata dagli italiani, che di certo non vorrà più ospitare il soggetto in questione." A seguire Giorgia Meloni: “L’esperto” Burioni deride su Twitter una ragazza, sostenitrice della Lega, pubblicando una foto di lei come commento e scrivendo “Capisco”. A cosa alludi Burioni? Ha qualcosa di sbagliato quella foto? Rimuovi il tweet e chiedi scusa".
Dopo qualche ora, forse accortosi di aver esagerato con le sue uscite, Burioni ha fatto un passo indietro e si è scusato: "non ho il fisico per fare body shaming (come mi avete spesso ricordato)" scrive Burioni "e non era mia intenzione farlo nei confronti di nessuno. Se Alessia si è sentita offesa le chiedo scusa".
Il medico marchigiano non è nuovo a queste uscite, ricordiamo infatti il suo apostrofare come somari anche gli stessi colleghi che avevano una posizione lontana dalla sua. Un medico eccentrico che ha riempito spazi della rai senza contraddittorio veicolando uno stile comunicativo aggressivo e assolutista senza ovviamente nessuna possibilità di contraddittorio coerentemente d'altronde allo stile di comunicazione, nel mainstream, del periodo che stiamo vivendo.