di Giovanni Macrì
Si chiama Salvatore Laudani il 47enne, volontario del S.A.S.S. (Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano), la vittima che ieri ha perso la vita mentre stava compiendo il proprio dovere in una complessa attività di soccorso, in condizioni meteo proibitive, per il recupero di un escursionista scivolato in un canalone che interseca la “Schiena dell’Asino”, sul versante sud-est dell’Etna, nella zona della Valle del Bove, a 2.246 metri.
Viveva a Nicolosi, un paese dell’entroterra catanese e “ ‘U Mungibeddu” (Etna) lo conosceva molto bene.
Morto forse a seguito di un malore per l’eccesivo sforzo durante l’operazione di soccorso. Tante sono state le chiamate in questi giorni al Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. Non certo tutte effettuate con il sole splendente.
Il Soccorso Alpino siciliano si era messo in azione cooperando con il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza (SAGF) per portare aiuto a un escursionista che aveva riportato la frattura di una gamba cadendo all’interno di uno dei canaloni mentre era con alcuni compagni d’escursione.
Le operazioni avevano avuto inizio intorno alle 11,30 concludendosi per il ferito verso le ore 19,30, ora in cui ha raggiunto l’ambulanza.
I primi ad arrivare con difficoltà sono state le squadre del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, che hanno caricato su di una barella il malcapitato risalendo prima un dislivello di circa 150 metri per portarlo sulla cresta e da qui scenderlo a valle.
Qui, date le condizioni proibitive del tempo e l’immane sforzo della prima squadra, sono subentrati i tecnici del S.A.S.S., in aiuto di questa, lavorando nella nebbia e nella bufera e con la luce solare che andava diminuendo per tentare di raggiungere la S.P. 92 che scende dal Rifugio Sapienza.
Tra questi Salvatore Laudani che accusando un malore non riusciva a proseguire.
Intanto il ferito veniva assicurato intorno alle 19:30 alle cure dei sanitari. Mentre una parte dei tecnici dava aiuto allo stesso Laudani.
Le condizioni meteorologiche purtroppo continuavano a peggiorare… nebbia ancora più fitta accompagnata da una tormenta di neve, mista a grandine e intensa pioggia, incremento del vento gelido e temperature molto rigide.
Un tempo da incubo insomma e per giunta nella piena oscurità rischiarata solo dalla luce delle loro torce con immani insidie naturali da evitare.
Gli ultimi tecnici, procedendo in conserva, con il Laudani trasportato prima in barella e poi per l’ultimo tratto di percorso sterrato su fuoristrada, arrivavano sulla Strada Provinciale 92 a notte fonda. Qui le autoambulanze erano in attesa dell’arrivo del soccorritore. I medici hanno fatto di tutto per tenerlo in vita, ma intorno all’01:00 ne constatavano l’avvenuto decesso.
Il capo del Soccorso alpino siciliano, Francesco Del Campo, giunto fino al punto delle ambulanze, racconta di aver trovato anche altri componenti del team di soccorso sotto shock, fortemente provati e in stato di ipotermia.
È in corso un’indagine di polizia giudiziaria.
“Salvo” come lo chiamavano gli amici, non ce l’ha fatta forse al culmine di una prova fisica più grande delle sue forze, lascia la moglie e due figlie adolescenti.
“Il paese è molto scosso” - dice il sindaco di Nicolosi, Angelo Pulvirenti - “siamo affranti e addolorati per una morte assurda” - proclamando per oggi, 30 novembre, il lutto cittadino.
Mentre il capo dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio in una nota: “Ho appreso con grande dispiacere la notizia della scomparsa del volontario del Corpo nazionale Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano, Salvatore Laudani, deceduto ieri sera nelle difficili operazioni di soccorso di un escursionista sull’Etna. Anche a nome del Servizio nazionale di Protezione civile esprimo profondo cordoglio a tutte le donne e gli uomini del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, ricordandone l’impegno quotidiano. Alla famiglia rivolgiamo le nostre più sentite condoglianze.”
Anche l’intera redazione del nostro giornale, esprimendo il proprio cordoglio più profondo, si stringe al dolore della famiglia di Salvatore Laudani e a quello del Soccorso Alpino e Speleologico.