di Giovanni Macrì
Sembra un romanzo che si tinge fortemente di giallo. Nella notte tra giovedì e venerdì arriva una telefonata anonima alla Compagnia dei Carabinieri di Piazza Dante di Catania: “Andate, c’è un cadavere in un garage di via Fiume, nel quartiere di Picanello!”. Partono immediatamente i riscontri.
Effettivamente un corpo esanime, riverso in terra immerso in una pozza di sangue, c’è! Accanto a lui un taglierino, probabile arma del delitto. Il corpo presentava, infatti, diverse ferite da arma da taglio.
È il corpo senza vita del geometra Giuseppe Dell’Arte, 43 anni, la cui scomparsa era stata denunciata dalla moglie due sere addietro. Il professionista era uscito di casa la mattina di giovedì e non ne aveva fatto più rientro. La donna, preoccupata per il mancato rientro del marito, uomo preciso e con orari consueti, e il cellulare che suonava e nessuno rispondeva, temendo il peggio si era recata dai carabinieri per segnalare l'accaduto.
La notizia è trapelata soltanto stamattina. Ancora in corso gli interrogatori dei familiari, amici e conoscenti da parte dei carabinieri del comando provinciale di Catania, coordinati dalla Procura distrettuale del capoluogo siciliano.
L’uomo era incensurato e si pensa che l’efferato delitto possa essere maturato al culmine di una lite. Forse dopo un incontro "chiarificatore" che si sarebbe tenuto proprio all’interno del suo garage dove è stato trovato il cadavere. Un delitto probabilmente maturato nell'ambito della sfera personale dell'uomo, magari degenerato dopo una violenta colluttazione al culmine di una lite.
Dai primi rilievi si esclude la rapina, in quanto sono stati trovati l’auto, i soldi, gli effetti personali e il cellulare della vittima.
Di importanza decisiva saranno le immagini delle telecamere di videosorveglianza e le ultime telefonate effettuate e ricevute dalla vittima e i rilievi della scientifica.
La Procura di Catania ha già disposto l'esame autoptico per accertare la causa e l'orario della morte e così collocare le fasi del delitto, sia per l'autore che per il movente.