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di Gabriella Paci

In questi ultimi tempi trova sempre più spazio il dibattito, in parte acuito dal cantante Fedez che prima del concerto del 1 maggio scorso a Milano, ha ribadito la sua irritazione per il controllo Rai sui testi delle sue canzoni e ne ha tratto spunto per criticare un governo retrogrado se non autoritario e indubbiamente non aperto all’integrazione e all’uguaglianza in senso lato.

Termini quali intolleranza, omofobia, razzismo, violenza di genere o sessismo sono oramai da tempo al centro di dibattiti e discussioni a livello non solo nazionale ma globale.

Addirittura in Francia la figura di Napoleone non è stata celebrata il 5 maggio scorso come era tradizione fare, a causa della polemica sorta sul suo atteggiamento schiavista e prevaricatore e ricorderemo, per associazione di idee, le statue di Colombo abbattute in America in quanto simbolo di razzismo e schiavismo che questi rappresenta.

La violenza commessa da parte della polizia americana su afro americani è stata la miccia che ha infiammato l'opinione pubblica a riguardo della discriminazione razziale o razzismo ed ha appunto dato origine a violente manifestazioni di protesta.

L’America infatti sta attraversando momenti di tensione, a partire dallo scandalo di qualche mese fa che ha avuto protagoniste donne del mondo artistico o politico che hanno denunciato, anche a distanza di decenni, abusi e ricatti perpetrati da uomini di prestigio per poter essere assunte o avere ruoli importanti in vari settori della vita pubblica o dello spettacolo.

Sempre in nome della correttezza politica ovvero di una forma di politica basata sul rispetto di ogni forma di diversità e, dunque di parità di trattamento in qualunque situazione nei confronti di minoranze, di persone fragili, di razze diverse, di gay, di donne ecc. si sta tuttavia scivolando nell’assurdo.

Un esempio lampante (ma abbiamo già parlato di statue abbattute, di personaggi storici obliati, di denunce fatte a distanza di decenni) è il voler rinnegare favole storiche quali “Biancaneve” o “La bella addormentata nel bosco” che hanno intrattenuto o, meglio, incantato milioni di bambini.

Perché? Nel nome del politicamente corretto si denuncia la violenza (in quanto non c’era consenso) del bacio del principe a Biancaneve o ad Aurora…Milioni di bambine e di ragazzine hanno sognato di essere svegliate dal bacio amoroso di un bellissimo principe e hanno popolato la loro fantasia di storie simili.

Un principe bello, audace e disposto a correre incontro a pericoli di ogni genere diventa un uomo capace di violenza perché si arroga la licenza di dare un bacio (peraltro salvifico)?

- Queste storie devono essere cancellate perchè insegnano la sottomissione femminile “Tuonano i sostenitori indefessi della libertà decisionale.

La storia di Cristoforo Colombo o di Napoleone omesse poiché non più istruttive in quanto esaltanti vili impostori che hanno compito soprusi e violenze…..

E le donne che hanno subito violenza per accedere a un posto di prestigio e lo hanno denunciato dopo decenni?

Forse sarebbe stato opportuno sacrificarsi e fare carriera con le proprie forze o magari denunciare a rischio di perdere un privilegio anzichè farlo dopo aver goduto i vantaggi di una accettazione incresciosa?

Permettiamoci un sano punto interrogativo in certi casi ….

Altro punto saliente è dunque l’educazione da impartire nella scuola fin dal primo ciclo.

Si afferma, sempre in nome della libertà e della pari opportunità che non bisogna più fare distinzioni tra i sessi né indicare gli abituali giochi od oggetti riservati a maschietti e femminucce né, tantomeno, indicare che una famiglia è formata da un uomo, una donna e i figli di questi… poiché famiglia può essere qualsiasi coppia, anche omosessuale, che ha o no figli propri o adottati.

E’ da chiedersi allora se tutta questa revisione di fatti, assunti anche dalla storia, dei miti e dei sogni sia davvero. .. “politicamente corretta” o se, in nome di questa definizione, non si rischi di applicare proprio quella prepotenza e quella censura che era all’origine della questione.

Una sana misura delle cose o, come avrebbero detto i latini “in media res stat virtus” appare il modo più idoneo di affrontare certi temi, nel rispetto totale anche di chi continua a credere nel rispetto di scelte genitoriali che distinguono i sessi, senza per questo forzare in alcun modo l’orientamento di un figlio o che crede che non ci sia nulla di sbagliato nel parlare della famiglia tradizionale, o nel trattare certi personaggi inserendoli in un contesto storico che ne fa risaltare luci ed ombre o nel continuare a far sognare nel fatidico bacio salvifico di un eroe disposto a tutto per rendere felice l’amata.

In sintesi, ma il discorso sarebbe ben più ampio e denso di informazioni, ci chiediamo se sia giusto imporre opinioni e scelte drastiche e dai risvolti inaspettati in nome di una correttezza che diventa scorrettezza nel pretendere di mettere a tacere pareri diversi e decisioni personali non lesive di quelle altrui.

  

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Info Autore
Gabriella Paci
Author: Gabriella Paci
Biografia:
Laureata in storia e filosofia presso l’Università degli studi di Firenze, Gabriella Paci ha sempre vissuto ad Arezzo, dove ha svolto con passione l’insegnamento delle lettere presso un istituto superiore della città. Appassionata di viaggi e di letture, ha da sempre l’inclinazione ad osservare la realtà ed ascoltare la sua voce interiore. Nella certezza che inquietudini, passioni, emozioni e sogni sono propri dell’itinerario esistenziale di ognuno, e dunque universali, ha voluto e vuole condividere le sue poesie con gli altri. Ha pubblicato quattro libri di poesie: “Lo sguardo oltre…”, edito da Aletti nel 2015, “Onde mosse”, edito da Effigi nel 2017, “Le parole dell’inquietudine”, edito da Luoghinteriori nel 2019 “Sfogliando il tempo”.ediz Helicon 2021. Grazie anche ai numerosissimi e prestigiosi premi di carattere nazionale e internazionale ricevuti sia per le poesie singole che per i libri editi quali,per citarne solo alcuni tra i tanti,” Michelangelo; “Quasimodo”; “Buongiorno Alda” “Città di Varallo”, “Premio internazionale “Poeta dell’anno” di Milano, Premio Atlantide ecc. per un totale che supera ampiamente il centinaio, ha rafforzato la sua volontà di condividere emozioni e sentimenti con gli altri continuando nella sua attività di scrittura. Le sue poesie sono presenti in molte antologie, e sul giornale on line “Alessandria today news”. Ha pubblicato in riviste quali “Luogos” del Giglio blu di Firenze e “Buonasera Taranto”ed “Euterpe”. Fa parte dell’associazione “Wiki poesia” e di “Poetas du mundo” ed è presente sul blog “poetry factoy” “e Italian poetry”
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