Elena Quarta, fondatrice del progetto internazionale “Diritto del pensiero e delle espressioni artistiche”, rivolge a www.diamovoceallacultura.com un messaggio ai ragazzi https://youtu.be/xOvtooEER_U che, dallo scorso anno, hanno visto cambiare la propria vita e che, come Dante nella Divina Commedia, si sentono smarriti.
“Cari ragazzi,
da un anno avete visto cambiare la vostra vita e vi siete sentiti smarriti. Però, dovete sapere che lo smarrimento appartiene a tutti. Per voi è più complicato perché il periodo dell’adolescenza è un periodo in cui si ha bisogno ancora di più, in maniera più particolare, del rapporto diretto con i vostri compagni di classe, con i docenti, che sono delle guide, dei punti di riferimento. Non è semplice e lo comprendo perfettamente. Il mio invito a voi è di non sentirvi soli perché anche noi giuristi, noi studiosi abbiamo vissuto questo smarrimento e lo viviamo tutt’ora. Per voi, è ancora più difficile questo periodo. Però, vorrei sottolineare una cosa. Anche se non è semplice, l’atteggiamento che dovrebbe essere seguito è quello della resilienza. Questo termine “resilienza” è emerso in occasione di un convegno sul mondo della scuola, organizzato da me e dall’avvocato Maci, presidente Agif, insieme all’Ordine degli Avvocati di Avezzano e Studio Cataldi. Al convegno hanno partecipato rappresentanti del mondo della scuola. Nel corso dell’evento, in particolare dall’intervento della Dirigente del Liceo scientifico Banzi di Lecce, è emersa la parola “resilienza”. Gli interventi dei docenti – Prof. Vincenzo Capodieci, Docente di Lettere Liceo scientifico Rogazionisti di Padova; Prof. Ciro de Angelis, Docente presso l'ISIS “Facchinetti” di Castellanza Varese, e Prof. Antonio Lezzi, Animatore digitale del Liceo scientifico Banzi di Lecce - sono stati tutti orientati nel senso che loro cercano di metterci il cuore dietro lo schermo, cercano di starvi accanto in questo periodo, anche se non è semplice farlo attraverso uno schermo.
Vi vorrei evidenziare che dovete cercare di trasformare le avversità in opportunità. In questo periodo avete scoperto che la scuola non è solo apprendere delle nozioni. La scuola è anche rapporto umano con i docenti, rapporto umano con i compagni di classe. Oggi manca quella quotidianità del poter andare a scuola e stare insieme agli altri. Però, vorrei farvi notare quello che emerge nella Divina Commedia di Dante. La Divina Commedia altro non è che la metafora della vita. Se ci riflettete, le difficoltà esistono sempre nella vita. Purtroppo, la vita è fatta anche di difficoltà. Certo, il periodo della pandemia è più difficile, è molto difficile anche per noi adulti. Ma nella vita, ci saranno sempre degli ostacoli, troverete sempre degli ostacoli. Qual è il modo migliore di affrontarli? Il modo migliore di affrontarli è attraverso l’unione con gli altri. L’unione non può essere quella che era prima, per via della situazione che stiamo vivendo, ma sfruttate al massimo la tecnologia per ritrovarvi. Le videochiamate consentono di trovare dei modi alternativi per stare insieme. Create gruppo, nonostante questa situazione; non “gruppo” nel senso dell’assembramento, ma gruppo attraverso gli strumenti tecnologici. C’è la possibilità di ritrovarsi attraverso gli strumenti telematici perché è l’unione che vi consentirà di affrontare al meglio questa situazione. Dialogate anche con i vostri docenti perché loro sono i primi che cercheranno di aiutarvi. È un messaggio particolare il mio. Nella stessa Divina Commedia noi ritroviamo Dante che è smarrito nella selva oscura ma, poi, il fortunato incontro con Virgilio lo aiuta a ritrovare la giusta via. A un certo punto, Virgilio, poco dopo il loro incontro, afferma “A te convien tenere altro viaggio”. La giusta via, a volte, si ritrova attraverso il confronto con gli altri. Virgilio guida Dante.
Vi svelo anche un altro piccolo segreto. A volte, anche noi giuristi utilizziamo i brani della Divina Commedia. Questi brani, che voi state studiando, ve li ritroverete come bagaglio culturale. Io li utilizzo tantissimo nei miei articoli giuridici. Proprio oggi ho letto un articolo di un mio collega Carlo Vittorio Giabardo che ha richiamato il canto XIX del Paradiso, in particolare i versi in cui si fa riferimento alla Giustizia sempiterna. Anche noi giuristi utilizziamo i riferimenti alla Divina Commedia, testo immortale.
Ragazzi cercate di amare ciò che state studiando. Sono dei testi che vi ritroverete nella vita, come insegnamento di vita ma vi servirà anche nel vostro percorso di studio.
Noi giuristi talvolta siamo smarriti quando andiamo ad interpretare le norme. Questa cosa l’ho richiamata in un mio recente scritto; ho richiamato Dante, ho richiamato Virgilio.
Questo è il messaggio che vi trasmetto: non arrendetevi, perché questi studi rappresentano un bagaglio culturale che vi ritroverete.
Cercate di creare delle occasioni di aggregazione utilizzando gli strumenti telematici.
Ci sono tanti strumenti, ad esempio le videochiamate che si possono realizzare tra più persone. Fate gruppo, fate squadra, non isolatevi assolutamente. Fate in modo che questo periodo diventi uno strumento per voi, a fine pandemia. Fate in modo che questo periodo vi faccia acquisire nuove conoscenze che, poi, vi saranno utili anche dopo, una volta finito il periodo della pandemia.
Io vi saluto. Dante ormai è un amico, lo vedo come un amico. Spero di avervi dato una visione diversa di quelli che sono i testi che ora state studiando. Oltre alla Divina Commedia, ci sono altri testi che citerete spessissimo e che vi torneranno in mente. Mi riferisco all’“Odissea”, a “I Promessi Sposi” e altri testi che voi state studiando. Ci sono dei testi immortali che vi ritroverete sempre.
Vi mando un abbraccio e spero che questo messaggio vi sia stato utile”.