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di Roberta Mezzabarba

C’era una volta una piccola frazione della città di Viterbo, di nome Bagnaia: un piccolo borgo laziale dove cittadini volenterosi combattono a spada levata (anzi forse sarebbe più corretto dire con ramazze, pennelli e quant’altro!) contro il torpore e il lassismo di questo nostro tempo. 

In un momento in cui tutto il pianeta soffre come non mai per la circolazione di un virus letale che non si arresta, per i problemi collegati all’economia, alla povertà e alle ingiustizie sociali, si sta diffondendo sempre di più un sentimento di profondo abbandono, che tende ad annientare ogni speranza di ripresa.
Non tutti, per fortuna, si lasciano abbattere o si trincerano dietro sterili commenti contro la politica che non funziona.

C’è chi vuol essere attivo e costruttivo.

Si tratta di privati cittadini che, animati da un forte senso civico e da spirito di collaborazione, hanno deciso di rimboccarsi le maniche e intervenire per valorizzare il luogo in cui vivono. 

Così in questo piccolo paese di nome Bagnaia, bel borgo medievale, che ospita Villa Lante, splendido gioiello rinascimentale del Vignola, apprezzata perfino dall’illustre principe del Galles, Carlo d’Inghilterra, sono nati spontaneamente alcuni gruppi di cittadini animati da un forte senso civico e da spirito di collaborazione, hanno deciso di rimboccarsi le maniche e intervenire per valorizzare il luogo in cui vivono, sostituendosi all’azione pubblica molto spesso assente.

Qui sono nati dei gruppi, tra i quali spicca su tutti “Gli amici di Bagnaia”: l’associazione opera oramai da più di 40 anni, ed ha come obiettivo la valorizzazione del patrimonio storico, culturale e artistico del borgo di Bagnaia.

Per loro iniziativa sono state restaurate alcune chiese, piccoli gioielli rimasti nell’incuria per molti secoli, il palazzo signorile del borgo (Palazzo Gallo), alcuni importanti affreschi (con la collaborazione degli studenti della facoltà di Beni Culturali dell’Università della Tuscia), la torre del borgo, con il suo meraviglioso orologio, e altri monumenti.

Ma negli ultimi temi una iniziativa, che sembra anacronistica, sta stupendo ancora di più: cittadini di ogni fascia d’età, che si sono rimboccati le maniche e si sono improvvisati giardinieri, spazzini, pittori e restauratori, eliminando erbacce, potato siepi e alberi, ripulendo la facciata attigua all’antica torre e i vicoli del borgo medievale.

Si sono armati di vernice e pennello e hanno ridipinto le panchine della piazza che ospita quotidianamente bambini, mamme, anziani.
Ne hanno perfino dipinta una di rosso, per sensibilizzare gli avventori contro la violenza sulle donne.

E il tutto viene segnalato e postato su Facebook da altri cittadini bagnaioli che si sentono onorati di tanto impegno gratuito.

In questa prospettiva è sorto anche il gruppo “Immagini da Bagnaia”, i cui membri fotografano e fanno conoscere sui social angoli, monumenti e panorami significativi del borgo e dei suoi dintorni.

Bagnaia, contro il torpore che debilita gli animi e che purtroppo assale nei momenti critici come quello che stiamo vivendo, si sta scuotendo e vive una stagione di floridezza e operosità che la rende accogliente e vivace, polo di attrazione anche per coloro che di lì passano.

Quello che ci si augura è che questa realtà diventi motivo di emulazione da parte di altri piccoli centri e soprattutto sia di stimolo per i cittadini benpensanti e volenterosi che desiderano vincere la pigrizia e il menefreghismo e vogliono valorizzare la loro terra. 

 

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