di Monica Vendrame
Trasformare la cura in un’esperienza coinvolgente e stimolante, sfruttando le potenzialità delle nuove tecnologie. Questo è il cuore del progetto Multisensory Integration Climb, la prima parete d’arrampicata multisensoriale al mondo progettata specificamente per la riabilitazione clinica di pazienti pediatrici affetti da disabilità multiple o complesse. L’innovativa struttura è stata inaugurata ieri, venerdì 7 febbraio, presso l’Ospedale Gaslini di Genova, segnando un importante passo avanti nel campo della riabilitazione infantile.
Il progetto è frutto di una collaborazione d’eccellenza tra l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), attraverso l’unità di ricerca Unit for Visually Impaired People, e l’Istituto Gaslini, con il contributo dell’unità operativa di medicina fisica e riabilitazione. A questo ambizioso traguardo hanno lavorato fianco a fianco medici, neuroscienziati, ingegneri meccanici ed elettronici, oltre a esperti di arrampicata, unendo competenze multidisciplinari per creare uno strumento terapeutico unico nel suo genere.
Monica Gori, responsabile dell’unità per persone con disabilità visiva dell’IIT, ha spiegato il funzionamento della parete: “A prima vista, questa struttura può sembrare una normale parete d’arrampicata, ma in realtà è molto di più. Le prese sono progettate per emettere suoni e luci, creando un’esperienza sensoriale completa che stimola diversi canali percettivi. Inoltre, la parete è dotata di sensori che permettono di monitorare i movimenti e i progressi dei pazienti, fornendo dati preziosi per personalizzare e ottimizzare il percorso riabilitativo.”
L’obiettivo principale della Multisensory Integration Climb è quello di rendere la riabilitazione un’attività piacevole e motivante, trasformandola in una sorta di gioco che coinvolge i piccoli pazienti a livello fisico, cognitivo ed emotivo. Grazie alla combinazione di stimoli visivi, uditivi e tattili, i bambini sono incoraggiati a muoversi, esplorare e superare i propri limiti, migliorando al contempo le loro capacità motorie, cognitive e di coordinazione.
Questa innovazione rappresenta un esempio concreto di come la tecnologia possa essere al servizio della medicina, offrendo soluzioni creative e inclusive per migliorare la qualità della vita dei pazienti più fragili. La parete multisensoriale non è solo uno strumento terapeutico, ma anche un simbolo di speranza e progresso, che dimostra come la collaborazione tra scienza, medicina e ingegneria possa aprire nuove strade nella cura delle disabilità complesse.
Il progetto, che ha già suscitato grande interesse a livello internazionale, si inserisce in un contesto più ampio di ricerca e innovazione portato avanti dall’IIT e dall’Ospedale Gaslini, due realtà d’eccellenza nel panorama scientifico e sanitario italiano. Con questa iniziativa, Genova si conferma come un hub di innovazione medica e tecnologica, capace di coniugare competenze avanzate con un forte impegno verso il benessere dei pazienti e delle loro famiglie.