di Lorenzo Rossomandi
Conosco un cane che un giorno, in una strada di campagna, curiosando tra i rifiuti, trovò una vipera. Venne morso e passò un brutto periodo di malattia a causa del veleno. Si salvò. Da quel giorno sta alla larga dai cumuli dei rifiuti.
Non era un cane particolarmente intelligente, ma aveva memoria.
Conosco un gatto che, come tutti i gatti, cercava di catturare le lucertole. Solo per gioco. Ma un giorno infilando la zampa in un buco di un muro per catturarne uno, fece scattare una trappola per topi, che qualche incosciente aveva istallato dentro al buco. La zampina fece crack, ma fortunatamente il micio guarì! Adesso quando vede un buco si guarda bene dall’infilarci la zampina dentro. Anche lui non ha un’intelligenza sopraffina, ma ha memoria.
Conosco un fattore. Nella sua fattoria aveva centinaia di bellissimi e tenerissimi coniglietti nani. Li teneva liberi ed era davvero uno spettacolo vederli. Ad un certo momento tutti si misero a correre e dopo tre secondi erano spariti tutti. Guardai stupefatto il fattore. Lui sorrise e guardò in cielo. Vidi un uccello, probabilmente un falco. Il fattore mi disse che ormai quel rapace non mangiava più da tempo nella sua fattoria. I coniglietti avevano imparato la lezione sulla pelle di qualche loro compagno molto tempo prima.
Non erano dei coniglietti intelligenti, ma avevano memoria.
Conosco un popolo. Viveva in una terra ricca di bellezze naturali e artistiche senza uguali. Un giorno questo popolo decise di affidare il governo del paese ad un uomo che in venti anni tolse loro tutte le libertà, li costrinse con la forza a ubbidire a lui e ai suoi scagnozzi. Si impegnò a sterminare, all’inizio, coloro che si opponevano al suo potere, poi si impegnò a sterminare coloro che erano nati diversi da quella che lui reputava essere la “razza” pura. Alla fine condusse quel popolo in una guerra che portò solo morte, povertà e distruzione.
Quando quel popolo si liberò di questa maledizione, scrisse delle regole affinché quel male non tornasse più, perché ne rimanesse memoria.
Non è necessario essere un popolo intelligente, ma sarebbe sufficiente avere abbastanza di memoria.