Il disastro del Vajont si verificò durante la notte del 9 ottobre 1963, quando una frana si staccò dal monte Toc e precipitò nel bacino provocando un'onda che superò la diga.
L’onda di 25 milioni di metri cubi d’acqua, una potenza enorme, pari a due volte quella della bomba di Hiroscima, causò in un attimo la morte di 1910 persone
All’alba del 10 ottobre 1963 la vallata era un deserto: quella distesa di polvere e detriti appariva immensa vista dall’elicottero. Cinque furono i paesi completamente distrutti, 487 il numero dei bambini morti nel disastro della diga . E’ un’immagine che ancora oggi la mente dei sopravissuti rifiuta di ricordare. Una tragedia non dovuta alla natura ma alla bramosia dell’uomo.
Riportiamo la testimonianza di Arnaldo Olivier, al tempo diciassettenne:
Vive a Pegli (Genova). Direttrice editoriale del quotidiano online "La Voce agli Italiani" e collaboratrice/redattrice del periodico "La Voce del Savuto". E' vicepresidente dell'Associazione culturale "Atlantide - Centro studi nazionale per le arti e la letteratura" e promotrice di eventi culturali. E' una persona curiosa, sempre attenta al mondo che la circonda. La conseguenza naturale di questo suo modo d'essere è il desiderio di leggere, di rimanere sempre aggiornata su svariati argomenti, quelli che colpiscono la sua sensibilità. Nutre un amore sviscerato per tutti gli animali. Si diletta a scrivere poesie e a catturare immagini che la emozionano con la sua macchina fotografica. Attualmente sta lavorando al suo primo volume di liriche che vedrà la luce nel 2025.