di Paolo Russo
A GAMMA5NEWS, nel sessantesimo anniversario della sua laurea, Giulio Tarro famoso medico e virologo italiano racconta le tappe principali della sua straordinaria carriera.
E' impossibile, parlando di Giulio Tarro non associare il suo nome a qualche evento epidemico o pandemico importante della nostra comunità.
I più giovani sanno che Giulio Tarro ha spalle larghe e che a grande voce ha denunciato la mancanza di linearità del pensiero scientifico rispetto al metodo di contrasto della covid19. Ricordano gli attacchi subiti da Tarro per aver espresso idee divergenti dal pensiero dominante, dei virologi onnipresenti in tv, che adesso nel periodo post pandemico sono risultate vere e congrue.
Forse però i più giovani non sanno che il medico nato a Messina nel 1938 fu allievo di Sabin, famoso per aver sviluppato il vaccino contro la poliomerite, professore di Virologia oncologica dell’Università di Napoli e primario di virologia al “Cotugno”.
Che negli anni 70 scoprì la causa di un’epidemia che fu chiamata il “male oscuro” di Napoli, isolando il virus respiratorio sinciziale nei bambini affetti da bronchiolite in un momento storico in cui non si capiva cosa li portasse alla morte.
Ricordiamo che a Napoli in quegli anni morirono centinaia di bambini senza che nessuno riuscisse a fare una diagnosi.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) negli anni ottanta ufficializzò formalmente la scoperta di Giulio Tarro.
Queste sono solo alcune delle tappe ripercorse da questo medico straordinario.
A seguire l'intervento completo di Giulio Tarro su radiogamma5.
