di Ivana Orlando
Tra i miei regali più cari, ricordo con nostalgia, il grande capolavoro "Il Dio del Fiume" di Wilbur Smith. Un libro molto spesso, come la maggior parte dei libri dello scrittore, ma quando iniziai a leggerlo fui subito presa. Lo scenario pregno di odori e di orizzonti ma soprattutto m’innamorai di un personaggio: uno schiavo, uno scriba e uno scienziato. Riconobbi in lui il talento, anzi i numerosi talenti che in lui coesistevano e, di volta in volta si evolvevano nel racconto, un eclettismo di virtù.
Taita, questo è il nome che il grande scrittore Wilbur Smith mise al suo più caro personaggio, oddio non mi è stata data questo sua preferenza direttamente ma leggendo il libro ho avuto questa sensazione.
Un grande grazie a Wilbur Smith, per averci fatto viaggiare in mondi così lontani ma così vicini ai nostri occhi.