di Virginia Murru
E’ stato pubblicato in data odierna dalla Banca d’Italia il documento “L’Economia delle regioni italiane – Dinamiche recenti e aspetti strutturali”. Si tratta di un rendiconto della crisi che ha colpito il Paese nel corso della pandemia, tutte le aree sono state interessate da seri danni economici, il tessuto produttivo ha subito una forte scossa già a partire dai primi mesi del 2020, allorché per ragioni di emergenza sanitaria si è ricorso al lockdown, ossia alla chiusura di buona parte delle attività produttive.
L’analisi sulle Economie regionali ha la finalità di presentare studi e documentazione sugli aspetti territoriali dell’economia italiana. Bankitalia sottolinea che ‘comprende i rapporti annuali regionali, le relative note metodologiche e gli aggiornamenti congiunturali; include inoltre la pubblicazione annuale L’economia delle regioni italiane. Dinamiche recenti e aspetti strutturali e quella semestrale La domanda e l’offerta di credito a livello territoriale.’
Il calo del Pil, secondo il documento di Bankitalia, è stato in parte attenuato dalle misure eccezionali adottate dalle autorità governative nazionali ed europee. I risultati poi della campagna vaccinale, introdotta all’inizio del 2021, il progressivo allentamento delle restrizioni e gli interventi di sostegno pubblici volti ad incoraggiare la ripresa, sono stati fondamentali per riprendere gradualmente la normalità. Importanti i sostegni alle famiglie e alle imprese, soprattutto le PMI, che hanno pagato il tributo più alto all’emergenza sanitaria, in seguito alle restrizioni e misure dirette al contenimento dei contagi.
Secondo l’ITER, ossia l’indicatore trimestrale dell’economia regionale, elaborato dalla Banca d’italia, il recupero è stato più evidente al Nord, nelle regioni in cui si concentra la maggiore capacità produttiva del Paese. Tra i dati macro che hanno fatto girare pressoché a pieno regime i meccanismi interrotti dei mercati, ci sono l’export e l’import, ossigeno per l’andamento dell’economia. Le esportazioni soprattutto nel corrente anno, sono cresciute in tutti i versanti, sempre secondo i dati del documento pubblicato da Bankitalia.
La ripresa a pieno ritmo di un’economia che è stata un po’ in catene, è cominciata nel secondo trimestre del 2021, con un buon movimento di investimenti da parte delle imprese, supportate sia sul versante dell’occupazione sia tramite agevolazioni fiscali, dal Governo.
Gli investimenti risultano infatti superiori rispetto all’anno precedente, e insieme a questo disgelamento di attività le aziende hanno potuto contare anche su maggiori disponibilità liquide. Positive le indicazioni che riguardano i consumi e i redditi, nonché il risparmio. Quest’ultimo è stato indirizzato verso strumenti finanziari liquidi, quali i depositi.
Uno dei dati più incoraggianti riguarda l’occupazione. Il mercato del lavoro ha evidenziato segni di graduale miglioramento, in aumento sono risultate le posizioni lavorative nel settore privato non agricolo.
La dinamica del credito – sottolinea Bankitalia – ha privilegiato quella dei prestiti alle imprese, che hanno decelerato. Mentre sulle famiglie consumatrici si è rilevato invece un’accelerazione, grazie alla ripresa del credito al consumo, e al crescente ricorso ai mutui.
Diminuito il tasso di deterioramento dei prestiti alle imprese, riscontrato in tutte le aree del Paese, mentre è rimasto su livelli contenuti quello che fa riferimento ai finanziamenti alle famiglie consumatrici.
Fondamentali, secondo le conclusioni del documento, saranno gli investimenti previsti dal PNRR, ossia dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, proprio perché consentirà all’economia di riprendere una crescita stabile.