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di Paolo Russo

In nome della razionalità spesso, si esprimono le peggiori perversioni soprattutto quando si perde di vista il contesto in cui i principi trovano espressione. In una relazione perdere il contatto con l'altro ed agire secondo costrutti razionali, può significare persino maltrattarlo.

La natura ci insegna che il nostro essere è imprescindibile dal contesto e se ci si esprime nello stare in relazione, la nostra espressione deve sempre tenere conto dell'altro, mantenendoci attenti ovviamente a non trasformare l'egocentrismo in compiacenza.

Il principio per cui è giusta una cosa se perseguito in maniera fanatica può portare a non vedere il contesto, agire per principio crea una difficoltà anche nel considerare le implicazioni di ciò che facciamo.

Non esiste decisione che non tenga conto dell'altro che non abbia natura di imposizione in qualsiasi ambito: medico, relazionale o politico che sia.

Attualmente in Italia stiamo assistendo a qualcosa del genere. L'applicazione di un ragionamento improntato alla tutela dei cittadini dalla covid19, sta portando a una distruzione dell'intero tessuto sociale.

La coercizione nella vaccinazione a portato a esporre migliaia di persone al rischio di trombosi oltretutto facendo passare il messaggio che il diritto può violare anche lo spazio prossemico.

La narrazione per cui esiste un ragionamento giusto contrapposto a uno sbagliato, ha creato nelle persone una dialettica aggressiva figlia della considerazione che pensare, creare dibattito equivalesse a contrapporsi al "giusto" pertanto a essere in una posizione di sbagliati, negazionisti, incoscienti e altri insulti. L'appiattimento del dibattito ha trovato terreno fertile nella paura iniettata da immagini e comunicazioni, bollettini di morte venduti nei talk show a qualsiasi ora in barba alle fasce protette.

La gestione politica della questione Covid in Italia, pur seguendo principi di protezione e tutela della salute dei cittadini italiani, nella sostanza è diventata analoga alla politica di paesi dittatoriali in cui è presente la visione della democrazia come minaccia allo sviluppo del paese.

E' nel principio della tutela del popolo in Italia che stiamo vivendo da oltre un anno in una dittatura.

N.b. Testo interpretato da Elettra Dotti all'interno della rubrica miti e società nella trasmissione "I Fiumi di Jane" di Paolo Russo ospitata da Radiogamma5. E' possibile ascoltare l'interpretazione nella pagina www.drpaolorusso.it alla sezione radio > brevi presentazioni

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Info Autore
Paolo Russo
Author: Paolo Russo
Biografia:
Giornalista pubblicista, Psicoterapeuta e Psicoanalista a Padova e Portogruaro, scrittore e autore del "Trattato di Poesia Clinica", conduttore e ideatore delle trasmissioni radiofoniche "I Fiumi di Jane" e "GAMMA5NEWS" trasmesse dall'emittente padovana Radiogamma5.
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