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di  Lorenzo Rossomandi

 

Sapete perché sono piuttosto clemente nel giudicare i politici progressisti (tutti, non solo quelli nostrani)? Perché ritengo che la colpa sia proprio nostra, del “popolo progressista“.
Riuscite ad immaginare quanto possa essere complicato accontentare tutte le anime che compongono quest’area ideologica?
La vera differenza, secondo il mio parere, tra il fare politica per un leader conservatore o per uno progressista, è che quello conservatore le può sparare più grosse senza che questo comporti una perdita di consensi, anzi: a quanto pare le idiozie lo rafforzano.

Così, dire che la causa di tutti i nostri mali (lavoro, sicurezza, violenza di genere, uso della pancetta e non del guanciale nella carbonara) siano i migranti gli fa aumentare la percentuale dei voti; suggerire che il fulcro del nostro declino siano gli omosessuali e le donne che vogliono avere la parità dei diritti (senza parlare di quelle che sono a favore dell’aborto), gli permette di incrementare la propria base; che basta un solo click per ottenere mille euro o che le tasse possono essere ridotte senza problemi, gli permette di vincere le elezioni politiche.
Questo perché, il politico conservatore, si è accorto che dire un idiozia non comporta la perdita di alcun voto da parte di chi ha una mente pensante (sarebbe troppo banale asserire che questo significhi qualcosa?).
Situazione completamente opposta per il politico progressista. Lui non può usare l’ascia (tantomeno una motosega, o l’assalto al parlamento), perché per ogni uscita un po’ più estremista rischierebbe di perdere voti di quei progressisti più moderati. Come non può neanche essere troppo gentile verso il ceto medio, senza essere accusato di essere amico dei potenti.
Non può mentire, il politico progressista, perché non verrà mai perdonato. Mentre il conservatore sembra abbia il dono di far dimenticare le proprie falsità.
Non può contraddirsi, il politico progressista, perché il proprio elettorato è attento e dà alle parole la giusta importanza. Anche in questo, il politico conservatore, pare abbia licenza di dire bianco e fare nero, senza che nessuno apparentemente lo noti. E se lo fai notare vieni accusato di essere un tifoso di parte, che non può essere credibile.
Il politico progressista deve stare attento anche a ciò che non dice, perché il proprio elettore sa leggere, non solo le parole, ma anche le sfumature e trova nel non detto più informazioni che nel detto esplicitamente.
Pensate che, l’elettore progressista può, addirittura, decidere di non dare il proprio voto a nessuno, pur di rispettare i propri principi.
Riassumendo: se, in quest’epoca di matti, siete così matti da avere intenzione di impegnarvi in politica, non cavalcate la giustizia, ma la vendetta; non promuovete la solidarietà, ma il sano egoismo; non predicate l’inclusione, ma il respingimento; non promettete la libertà di espressione, ma l’imposizione dei canoni tradizionali.
E fatelo usando la spada, perché la penna, a quanto pare ne uccide pochi, ormai…

 

 

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Info Autore
LORENZO ROSSOMANDI
Author: LORENZO ROSSOMANDI
Biografia:
Mi chiamo Lorenzo Rossomandi e sono nato a Firenze nel 1967. Imprenditore, amante di musica Jazz (tanto da provare a suonarla); sono sposato, con tre figli. Scrivo sulla mia pagina Facebook racconti e pensieri per assecondare la mia passione per la scrittura, per riflettere e far riflettere. Ho all'attivo tre romanzi sempre riguardanti temi sociali importanti nei quali cerco di denunciare indirettamente i mali sociali, incentivando alla resilienza, allo spirito organizzativo, collaborativo, corporativo.
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