di Paolo Russo
Un governo non eletto dal popolo, coordinato da un Premier imposto dal Presidente della Repubblica con seduti ai dicasteri più importanti quali sanità e esteri due personaggi di dubbia competenza può partorire solo azioni mirate a eseguire strategie e piani estranei alla cultura italiana.
L'abbiamo visto con le misure legate all'emergenza (infinita) covid che ha permesso di giustificare un regime di fatto. Lo stiamo vedendo con la crisi diplomatica caratterizzata da uscite infelici di Maio e prese di posizioni di parte di Draghi.
Sembra una ridicolarizzazione della nostra politica la presa di posizione di Sokov che spiega come l'allonanamento di oligarghi russi dall'Italia e da alcuni paesi europei sia stato di fatto un regalo a Putin. Questi miliardari infatti riporteranno la loro ricchezza in Russia ed è li che ritorneranno ad investire.
C'è poi però un altro aspetto su cui Nikolai N.Sokoc, già dirigente del Ministero degli Esteri dell’Unione Sovietica e della Russia, ora membro del Centro per il Disarmamento e per la Non-Proliferazione di Vienna, pone l'attenzione: "Siamo nella tempesta perfetta" dice Sokov "Putin è sempre più avvolto dalla sindrome di Pietro il Grande e questo può portarlo a schiacciare il bottone della bomba atomica. Soltanto l'idea che Biden pensi ad un cambio di regime può portare a qualsiasi reazione. E tra gli obiettivi atomici ne esiste anche uno in Italia: si tratta della base Usa di Aviano".
Una dichiarazione spaventosa che non può esimerci dal dare conto al nostro governo delle enormi responsabilità che si è assunto ponendo l'Italia come bersaglio Nato dell'offensiva nucleare russa.