Le critiche non sono arrivate solo da Mosca. L'ex diplomatico Richard Haass ha denunciato come le parole del Presidente americano abbiano avuto l'effetto di rendere "una situazione difficile più difficile e una situazione pericolosa più pericolosa".
In Europa il presidente Emmanuel Macron ha preso nettamente le distanze da Biden affermando che lui non avrebbe mai chiamato macellaio Putin rimproverando il presidente americano di aver ostacolato con le sue parole, i tentativi diplomatici messi in atto per favorire la fine del conflitto.
L'Alto rappresentante Ue Josep Borrell chiarisce che l'Ue non sta cercando un cambio di regime ma di fermare la guerra.
A Borrell fa eco il segretario all'Istruzione della Gran Bretagna Nadhim Zahawi che chiarisce che sta al popolo russo decidere da chi essere governato!
Una serie di critiche che rendono l'opinione pubblica ancora più preoccupata sulle sorti della guerra.
Biden che ha trainato l'intera Europa in un conflitto potenziamente mondiale, secondo molti politologi sembra inadeguato e poco lucido e il nostro governo guidato da Mario Draghi, con Di Maio alla farnesina, che qualche settimana fa a sua volta aveva definito animale il presidente russo, appare completamente alla deriva, privo di qualsiasi capacità strategica e allineato a logiche sconosciute al popolo italiano.