Dopo una pianificazione ed un’organizzazione scrupolose, in un sabato di primavera, prende il via l’avventura di Treviso parkrun. Una corsa/camminata cronometrata di 5 Km (una distanza non molto lunga ed accessibile a tutti) che nulla ha a che fare con lo spirito competitivo delle gare. Volontari, corridori, spettatori si sono presentati all'evento # 1. Tre categorie di persone con emozioni diverse; nate da cause ed aspettative differenti che, tuttavia, sono coesistite nella stessa mattinata. E tale coesistenza ha trasmesso un’atmosfera intensa e positiva.
Ventotto parkrunners (così vengono denominati i partecipanti) sono arrivati puntuali per realizzare i loro primi 5 chilometri tra i boschi e i sentieri del parco dello Storga. E per gran parte di loro è stata la prima esperienza parkrun. Il primo team di volontari si è occupato con solerzia ed efficienza di ogni dettaglio dell’evento: dalla sistemazione dei cartelli di segnalazione lungo il percorso, prima della partenza, alla distribuzione e scansione dei tokens, dopo, sul punto di arrivo, all’area rinfresco dove i parkrunners si sono ristorati con caffè, bevande e snack, alla elaborazione dei risultati e all’invio degli stessi tramite e-mail ad ogni partecipante, ed infine, ad ogni tipo di servizio sia stato necessario. C’è stato un sole più concentrato del normale, in quella mattina. Più carico di giallo, così da permettere al percorso di mostrarsi nella sua forma migliore della stagione primaverile: terra asciutta e temperatura esemplare per proseguire al meglio la propria corsa.
Alla prima corsa trevigiana hanno aderito anche alcuni parkrunners inglesi, approfondendo così la conoscenza della location scelta. E dalle loro impressioni riferite si è dedotto che hanno molto gradito il parco dello Storga. Un’area naturale protetta dove la caccia e la pesca sono vietate. Costituita da zone in rimboschimento, da uno stagno artificiale delimitato da un canneto, dalle sorgive del fiume Storga e dal museo etnografico “Case Piavone” dove si espongono al pubblico oggetti appartenenti a vecchie tradizioni agricole e antiche professioni.
I volontari di Treviso parkrun permettono la sua puntuale e precisa realizzazione. E da quel giorno, ogni sabato mattina alle 9.00, si danno appuntamento corridori e camminatori con i loro amici a quattro zampe, e famiglie con bambini e carrozzine. Sì, perché questo evento, gratuito e settimanale, è aperto a tutti. I bambini possono iscriversi a partire dai 4 anni e fino agli 11 anni devono essere controllati da un genitore, tutore o da un adulto scelto dal genitore, lungo tutta la durata della corsa.
Il 22 febbraio 2020 con l’evento #150 si è concluso l’ultimo appuntamento del sabato mattina. In seguito alle misure messe in atto dai funzionari della sanità pubblica e dai governi per limitare la diffusione del Covid-19, il gruppo parkrun ha sospeso gli eventi. Si riprenderà dopo che sarà risolta l’emergenza sanitaria.
Fra pochi giorni si celebrerà il quarto compleanno di Treviso parkrun, e come l’anno precedente, non si potrà festeggiare in presenza. Questi mesi senza parkrun sono stati utili per comprendere cosa lo fa diventare così speciale. “Le persone hanno bisogno le une delle altre, di un contatto sociale, per sentirsi parte di una comunità, per appartenervi”; come afferma il fondatore di parkrun, Paul Sinton Hewitt.