di Giovanni Macrì
Una tragica sorte ha accomunato la 62enne Bianca Maria Cocuzzi, insegnante, originaria di Pescasseroli (AQ) (sede il Parco nazionale d’Abruzzo), ma che da anni viveva a Roma e il 45enne milazzese Giancarlo Picciolo originario della frazione di San Marco (ME), entrambi travolti dalle onde dopo un tuffo nel mare di Milazzo.
Sicuramente è stata questa una giornata da dimenticare per la cittadinanza mamertina che ha dovuto registrare due disgrazie in mare a poche ore di distanza l’una dall’altra.
La donna, ospite di un’amica, mentre questa si era spostata fuori Milazzo per una commissione, aveva deciso di prendere un po’ di sole in spiaggia, nel tratto prospiciente lo stadio “Salmeri” (litorale di ponente). Nella tarda mattinata, subito dopo essersi immersa in acqua... il malore e la morte per annegamento.
La Capitaneria di Porto di Milazzo, subito allertata dai bagnanti che inermi assistevano alla tragedia, è intervenuta immediatamente. Recuperato il corpo è stato inutile l’estremo tentativo di rianimarla sia con il massaggio cardiaco che con il defibrillatore. È defunta dopo pochi minuti.
Invece, l’uomo, operatore sociosanitario, intorno alle 17:00 si tuffava in mare sotto la rotonda di San Papino (sempre litorale di ponente). Anch’egli era colto da malore. Veniva quindi portato a riva da alcuni giovani che erano accorsi alle sue grida di aiuto. Per il 45enne non c’è stato nulla da fare. I sanitari giunti sul posto con due ambulanze del 118 non hanno potuto che constatarne il decesso.
La Procura della Repubblica, intanto, ha aperto un’inchiesta sulle due disgrazie disponendo per entrambi l’autopsia. Sarà questa a stabilire esattamente le cause dei tragici avvenimenti.
Le tragedie estive in mare sono fenomeni di cui faremo decisamente a meno, ma, purtroppo, ogni estate ne capitano tante e puntualmente ci si chiede come è potuto accadere e cosa si poteva fare per evitarle.
Questi drammatici incidenti sottolineano sempre più l’importanza di prestare massima attenzione alle condizioni del mare e di non sottovalutare i pericoli delle acque agitate.
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