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di Giovanni Macrì

Continuano a susseguirsi i femminicidi, in media uno ogni 3/4 giorni.

Un quadro di sangue innocente che chiede a gran voce di mettere fine a questa mattanza per la folle mano di partner o ex-partner.

È veramente difficile restare inermi davanti a questo comportamento di uomo verso una donna, dettato dal delirio di potere o dall’incubo di perdere ciò che, in realtà, non ha mai avuto. Dettato dal timore di perdere la propria autorità, il proprio dominio o l’“oggetto” del proprio affetto o da chissà quale altro inaccessibile motivo.

Ore 7.38 di mercoledì mattina, ripresa dalle telecamere di videosorveglianza poste, una donna vola giù sul manto stradale. Un volo di 15 metri. Poi, i mezzi che ignari percorrevano quel tratto autostradale fanno scempio del suo corpo.

Non si sarebbe lanciata volontariamente dal cavalcavia che oltrepassa la A4 nei pressi di Vigonza, in provincia di Padova, ma la 34enne Giada Zanola originaria di Stra nel Veneziano, sarebbe invece stata uccisa dal suo compagno, il 38enne Andrea Favero.

Il cadavere della donna è stato ritrovato all’alba di ieri, straziato dai veicoli in transito.

Grazie al certosino lavoro investigativo degli agenti della polizia stradale di Padova e di Venezia e dalla squadra mobile della questura di Padova si è risaliti all’identità della vittima.

Gli agenti si sono quindi recati al suo domicilio dove il compagno ha iniziato a inventare scuse fornendo una versione poco credibile, “addomesticata e reticente”.

Ha ricostruito la lite precedente, non ha negato che fossero in quella zona e sostiene di essere tornato a casa, addormentandosi tranquillamente senza ricordare i momenti sul cavalcavia.

Per crearsi un alibi avrebbe inviato, perfino, un messaggio alla compagna, già morta, il mattino dopo: “Sei andata al lavoro?? Non ci hai nemmeno salutato!!”.

Il P. M. Giorgio Falcone spiega, nel decreto di fermo, con cui ha spedito in carcere il camionista 38enne: “I vuoti di memoria dell’indagato potrebbero far parte della cosiddetta messa in scena al fine di non scoprire troppo le carte, ma i movimenti dell’auto ripresi dalle telecamere e le sue pur parziali ammissioni rendono evidente che i fatti si sono svolti come da lui spontaneamente ammesso poco prima dell’interrogatorio parlando con la polizia!”.

Ora l’uomo è in stato di fermo per omicidio volontario nel carcere di Padova.

Sicuramente l’annullamento delle nozze già fissate, i problemi economici, la vita da separati in casa, la possibile fine della convivenza che avrebbe impedito all’indagato di avere rapporti quotidiani con il figlio di soli 3 anni, le continue minacce di toglierglielo e non farglielo più vedere, sono state tutte scintille che hanno innescato, nella mente malata dell’uomo, il compimento del folle gesto.

In un post su facebook il presidente Luca Zaia scrive: “L'ennesima vittima di femminicidio in Veneto ha il volto di Giada Zanola, 34 anni, originaria del Bresciano, mamma di un piccolo di 3, sposata con Andrea Favero, di sei anni più grande di lei. La coppia, che sarebbe stata in crisi da qualche tempo, viveva a Vigonza dal 2023. L'omicidio sarebbe avvenuto al culmine di una lite che i due avrebbero avuto mentre si trovavano sul ponte sopra l'autostrada, a Vigonza, poco distante dalla loro abitazione. Qui il compagno l'ha fatta precipitare. Alcune automobili sono riuscite ad evitare il corpo, poi la donna è stata travolta mortalmente da un camion. Una preghiera per Giada e per il suo bambino. È una tragedia immane, resa ancora più dolorosa dal pensiero di questo piccolo che ad appena 3 anni resta solo.”

Tutta la Redazione si unisce al cordoglio della famiglia.

 

foto Web

 

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Info Autore
Giovanni Macrì
Author: Giovanni Macrì
Biografia:
Medico chirurgo-odontoiatra in Barcellona Pozzo di Gotto (ME) dal 1982 dove vivo. Ho 65 anni e la passione per la scrittura è nata dal momento che ho voluto mettere nero su bianco parlando della “risurrezione” di mia figlia dall’incidente che l’ha resa paraplegica a soli 22 anni. Da quel primo mio sentito progetto ho continuato senza mai fermarmi trovando nello scrivere la mia “catarsi”. Affrontando temi sociali. Elaborando favole, romanzi horror, d’amore e polizieschi. Non disdegnando la poesia in lingua italiana e siciliana, e completando il tutto con l’hobby della fotografia. Al momento ho 12 pubblicazioni con varie case editrici.
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