Pin It

 

di Giovanni Macrì

Sgomento e shock a Palermo. Si chiamavano Laura Lupo, 62 anni, da trent’anni vigilessa del comando della locale Polizia municipale, e Pietro Delia, 66 anni, commercialista, ex dipendente della Bnl.

Scena del dramma: la loro abitazione al civico 49, in via Notarbartolo.

A dare l’allarme è stata la figlia, anche lei commercialista, aveva un appuntamento con il padre per andare allo studio che si trova in via Nicolò Gallo. Intorno alle 10:00, non riuscendo a mettersi in contatto con i suoi genitori, ha allertato i vigili del fuoco. I militari dopo aver sfondato la porta, una volta varcato l’uscio, si sono trovati davanti una situazione inimmaginabile: in cucina due cadaveri riversi nel proprio sangue e sul pavimento c’erano sei bossoli di calibro 9.

Sul posto sono, quindi, intervenuti i sanitari del 118 che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dei due. I carabinieri della locale stazione si stanno occupando degli accertamenti.

Dal momento che la donna è stata trovata con la pistola in mano, e non vi era alcun segno di effrazione, la dinamica sembra essere molto evidente.

Dopo aver centrato ben quattro volte il torace, addome e braccio del marito, uccidendolo, Laura Lupo ha provato a togliersi la vita sparandosi alla testa. Con il primo colpo si è presa solo di striscio, riuscendoci, invece, al secondo tentativo.

Le indagini sono ancora in corso per stabilire con certezza la dinamica e quale possa essere il reale movente all'origine del gesto.

La certezza si avrà nelle prossime ore dopo che, disposta dalla Procura della Repubblica, verrà effettuata l’autopsia sui corpi presso l’Istituto di Medicina Legale del policlinico di Palermo.

Non è stato trovato alcun biglietto che anticipasse il gesto, e nulla nel comportamento della donna (giudicare dal racconto di parenti, amici e vicini) che facesse presagire un simile epilogo. Un malessere covava, però, nella coppia, dovuto all’estrema gelosia della donna.

È vero che i due avevano affrontato un periodo di separazione, ma erano tornati a vivere insieme.

Il comandante del corpo, Angelo Colucciello, sgomento, intervistato, ha affermato: “Non ce lo aspettavamo. Parliamo di una famiglia perbene. La tremenda verità è che ci sono due corpi a terra. Lasciamo a chi indaga il tempo di ricostruire!” - seguitando – “Una storia bruttissima che ci ha colto tutti di sorpresa. Nessuno poteva immaginare un dramma di questo tipo. La nostra collega era una persona caratterizzata da grande pacatezza e signorilità nel tratto e nel comportamento. Svolgeva l'attività negli uffici del giudice di Pace con grande professionalità e preparazione. Un agente della polizia municipale irreprensibile!”.

Foto Web

Pin It
Info Autore
Giovanni Macrì
Author: Giovanni Macrì
Biografia:
Medico chirurgo-odontoiatra in Barcellona Pozzo di Gotto (ME) dal 1982 dove vivo. Ho 65 anni e la passione per la scrittura è nata dal momento che ho voluto mettere nero su bianco parlando della “risurrezione” di mia figlia dall’incidente che l’ha resa paraplegica a soli 22 anni. Da quel primo mio sentito progetto ho continuato senza mai fermarmi trovando nello scrivere la mia “catarsi”. Affrontando temi sociali. Elaborando favole, romanzi horror, d’amore e polizieschi. Non disdegnando la poesia in lingua italiana e siciliana, e completando il tutto con l’hobby della fotografia. Al momento ho 12 pubblicazioni con varie case editrici.
I Miei Articoli

Notizie