di Giovanni Macrì
Arrestata la figlia 17enne di Giovanni Barreca. In un primo momento sembrava estranea ai fatti, mentre in realtà... messa sotto torchio dagli inquirenti ha confessato tutto, svelando che da un mese nella villetta si ripetevano preghiere per scacciare il diavolo che si era impossessato della madre e del fratellino più piccolo.
Il Barreca era convinto della presenza del demonio nella loro casa. Demonio responsabile delle difficoltà economiche della famiglia. Plagiato o convinto dalla coppia palermitana conosciuta sui social, insieme a loro avrebbe cercato di scacciare il male per settimane. Poi, nello squilibrato convincimento che il demonio fosse ancora tra loro, dalle preghiere sarebbe con la loro complicità, passato alla violenza brutale.
“Antonella Salamone, Emanuel e Kevin Barreca vittime di un delirio mistico!” - così si è espresso Ambrogio Cartosio, Procuratore di Termini Imerese, nel corso di una conferenza stampa sulla strage di Altavilla Milicia, seguitando: “Giovanni Barreca e i due conviventi Sabrina Fina e Massimo Carandente si sono conosciuti sui social network. La coppia di palermitani era in casa al momento del triplice omicidio. La villetta era frequentata solo da loro oltre che dalla famiglia” - aggiungendo - “Le torture fisiche sono iniziate l’ultima settimana da quando i ragazzini non sono più andati a scuola. La madre è stata uccisa prima, forse, perché si sarebbe opposta alle torture ai propri figli”.
Dal racconto della giovane, la madre è stata la prima a morire. Sarebbe stata torturata, poi, presa a colpi di padella, colpita con l’attizzatoio del camino, ustionata con il phon bollente tenuto sulla pelle, picchiata. Quindi, una volta morta tutti e quattro l’avrebbero sepolta con vestiti e con degli oggetti, poco distante dalla casa. I due complici, pertanto non si sarebbero limitati a istigare il muratore, ma avrebbero partecipato attivamente ai delitti. Prima di perdere coscienza la donna avrebbe implorato la 17enne di chiamare i carabinieri, ma lei non le ha dato ascolto.
Poi è toccato ai due figli maschi, torturati e seviziati per ore prima di morire strangolati con delle catene.
Un racconto agghiacciante, ma spontaneo per rivelare il suo “pieno coinvolgimento” nella strage di Altavilla, quello che ha reso davanti alla procuratrice Claudia Caramanna la giovane 17enne per raccontare il suo ruolo nel triplice omicidio. «”Rifarei tutto, dovevamo liberali dal diavolo”, ha aggiunto al pm.
Mentre madre e fratelli morivano, poi, la ragazza avrebbe scambiato decine di messaggi con le amiche.
La ragazza si trova ora in custodia cautelare in carcere ed è indagata dalla procura per i minorenni di Palermo per concorso in omicidio e occultamento di cadavere.
La giovane all’alba di domenica scorsa era stata trovata nella sua camera con i cellulari della madre e dei fratelli, a cui erano stati sottratti forse per impedire che chiedessero aiuto.
La 17enne non sarebbe stata trovata affatto in stato confusionale, ma dormiva tranquillamente nella sua stanza.
Il fratello 16enne della giovane scriveva qualche tempo prima in chat: “Te la faccio in breve: nella mia famiglia ultimamente sono successe cose strane e c’entra il mondo spirituale e ora sono venuti due fratelli di dio e stanno liberando a mia madre e mio fratello che hanno dei demoni molto maligni addosso, la mia famiglia si sta distruggendo per colpa della mia indifferenza io scappo sempre da casa mia per stare con voi e svagarmi perché io in questa casa non sento pace”.
“Per colpa di questo atteggiamento il diavolo si sta mangiando la mia famiglia” - seguitando - “So che può sembrare strano, ma ti assicuro che è tutto vero…Ieri mio fratello e mia madre erano posseduti e dicevano cose spaventosissime. Un bambino di 5 anni che ti dice che il demone che ha dentro è venuto in questa famiglia per distruggerci ed ucciderci uno ad uno. Come te lo spieghi?”. “Io sono spaventato, non sai che bordello c’è stato ieri notte a casa mia. So che non sei credente e che ste cose per te hanno semplici spiegazioni logiche, ma ti assicuro che tutto quello che sto vivendo non ha senso e ho paura di quello che non so controllare".
Il Procuratore di Termini Imerese, dott. Ambrogio Cartosio, nel corso di una conferenza stampa sulla strage di Altavilla Milicia dichiara: “Le vittime - la moglie e i due figli di Giovanni Barreca - e gli assassini, lo stesso Barreca e i due complici, dunque, avevano cominciato un mese fa una sorta di rito di purificazione dal demonio, poi sfociato negli omicidi!” - prosegue - “La coppia di palermitani era in casa al momento del triplice omicidio. La villetta era frequentata solo da loro oltre che dalla famiglia!”.
Concludendo: “Le torture fisiche sono iniziate l’ultima settimana da quando i ragazzini non sono più andati a scuola. La madre è stata uccisa prima, forse, perché si sarebbe opposta alle torture ai propri figli!”.
Ulteriori conferme emergeranno dalle autopsie, dalla conclusione degli interrogatori e dei rilievi dei RIS.
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