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Si è spento, nella notte, nell’ospedale San Salvatore di L'Aquila, il boss di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro.

Il padrino, 62enne, sottoposto al 41 bis, era malato da tempo per un grave tumore al colon.

In coma irreversibile da venerdì scorso, i medici - su volontà espressa dallo stesso paziente, che nel testamento biologico ha rifiutato in maniera categorica l'accanimento terapeutico - , negli ultimi giorni gli hanno interrotto l'alimentazione.

Matteo Messina Denaro, il giorno dell'arresto

Il capomafia, arrestato il 16 gennaio scorso dopo una latitanza durata 30 anni, era ricoverato nel nosocomio del capoluogo abruzzese dal mese di agosto.

Negli ultimi tre anni, Denaro ha subito tre operazioni chirurgiche ed è stato sottoposto a diversi cicli di chemio.

Nell’ultimo periodo, il padrino ha riconosciuto come legittima ereda la figlia, Lorenza Alagna, che di recente si era riavvicinata al padre.

Come si ricorderà, Denaro è stato condannato per le stragi del 1992 e del 1993, e per il sequestro e l'omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo, accusa, quest’ultima, che lo stesso boss ha sempre rifiutato. «Non voglio fare la vittima... – ebbe a dire ai PM - . Mi possono mettere pure in croce nella vita, ma io il bambino non l'ho ucciso». E aggiunse: «Non ho più niente da perdere nella vita, anche perché sto perdendo la vita stessa, però desideroso che mi restino i miei principi».

 

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