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di Giovanni Macrì

È una storia di degrado e violenza... a Palermo un branco di belve fameliche si è selvaggiamente scatenato su di una giovane diciannovenne del capoluogo siciliano.

O forse è sbagliato chiamarle “belve”?

È vero! Sarebbe offensivo e discriminativo per le vere belve! Loro attaccano per fame, per difendere la propria prole.

Invece, questi non meglio definiti individui hanno attaccato, in sette, la preda per sfogare su di lei il proprio delirio di potere, per soddisfare il proprio sudicio desiderio di appagamento sessuale, manifestando, in maniera incontrovertibile, un fondamentale bisogno di predominanza e di forza. Sicuramente questo è un deviato comportamento che sposa machismo e misoginia, aggravato dal fatto che la vittima, oggetto disumanizzato e senza significato, gridava di “NO” e piangente soffriva.

“Ero inerme, sono caduta più volte e non volevo avere rapporti: mi chiedevo perché mi stessero facendo questo... basta, basta, non ce la faccio più... gridavo basta, ma loro ridevano e continuavano...” - queste le dichiarazioni shock rilasciate dalla diciannovenne alle autorità.

L’indomani, addirittura veniva inviato, via Whatsapp, un video di tutta la scena dello stupro girato da uno dei sette, Angelo Flores, con questo commento... “Ieri sera niente, se ci penso un po’ mi viene lo schifo perché eravamo ti giuro 100 cani sopra una gatta, una cosa di questa l’avevo vista solo nei video porno, eravamo troppi, sinceramente mi sono schifiato un po’, ma che dovevo fare? La carne è carne, gliel’ho abbagnato pure io il discorso...”... un misto di finto pentimento, subito sovrastato dal suo delirio di “super uomo”.

Lo stupro di gruppo è successo, nella notte tra il 6 e il 7 luglio scorsi, all’interno del “Foro Italico” di Palermo, una grande area verde sul lungomare del capoluogo siciliano. Il fatto sarebbe avvenuto al termine di una serata trascorsa dalla giovane nei locali della movida palermitana, tra il mercato della Vucciria e piazza Sant’Anna.

Era Angelo Flores, conoscente della ragazza e che in passato pare avesse già tentato di abusare di lei, a farla ubriacare e farle fumare della marijuana per poi portarla, con gli altri suoi sei degni amici, sul luogo del crimine.

Dopo la violenza la giovane dolorante e in lacrime ha chiesto aiuto a due passanti che hanno subito chiamato al telefono il suo fidanzato.

Quindi, veniva portata al pronto soccorso, dove raccontava prima ai medici e poi agli inquirenti di aver incontrato un conoscente, il Flores, e i suoi amici, di aver bevuto e fumato insieme (pare che uno dei del branco abbia detto al barman: “falla ubriacare che poi ci pensiamo noi!”)

Poi, tutti insieme si sono diretti al Foro Italico dove è avvenuto l’ignobile stupro di gruppo.

Già i primi tre della famelica banda: Angelo Flores, 22 anni; Gabriele Di Trapani, 19 anni e Cristian Barone, 18 anni, per ordine del Gip, la dott.ssa Clelia Maltese, il 3 agosto, venivano arrestati.

Le indagini hanno continuato a fare il proprio corso fino all’alba di questa mattina, quando, i militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Palermo Piazza Verdi, insieme ai colleghi della Stazione Brancaccio, chiuso il grave quadro indiziario, dopo la visione dei filmati delle telecamere di videosorveglianza poste in zona, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip dello stesso Tribunale di Palermo, dott. Andrea Innocenti, nei confronti di: Christian Maronia, 19 anni; Samuele La Grassa, 20 anni e Elio Arnao, 20 anni.

Un analogo provvedimento cautelare è stato emesso dal Gip del Tribunale per i Minorenni di Palermo, la dott.ssa Alessandra Puglisi, nei confronti (al tempo del crimine) di un minorenne (R.P.) che ha raggiunto la maggiore età solo da pochi giorni.

Il commento dell’Arma: “L’operazione di oggi testimonia come, trovando il coraggio di non restare in silenzio e chiedendo aiuto alle forze di polizia, si possa combattere adeguatamente ogni forma di violenza contro le donne!”.

Tutta la Redazione è vicina alla giovane e spera che al branco venga inflitta una pena severa, una pena esemplare che possa giovare da monito per gli... altri.

Foto Web

 

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Info Autore
Giovanni Macrì
Author: Giovanni Macrì
Biografia:
Medico chirurgo-odontoiatra in Barcellona Pozzo di Gotto (ME) dal 1982 dove vivo. Ho 65 anni e la passione per la scrittura è nata dal momento che ho voluto mettere nero su bianco parlando della “risurrezione” di mia figlia dall’incidente che l’ha resa paraplegica a soli 22 anni. Da quel primo mio sentito progetto ho continuato senza mai fermarmi trovando nello scrivere la mia “catarsi”. Affrontando temi sociali. Elaborando favole, romanzi horror, d’amore e polizieschi. Non disdegnando la poesia in lingua italiana e siciliana, e completando il tutto con l’hobby della fotografia. Al momento ho 12 pubblicazioni con varie case editrici.
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