Il gabbiano uccello costiero e dall’aspetto fiero che mette in parte soggezione, tanto declamato da molti poeti come simbolo di libertà, “totem” per i marinai, avvistarlo, infatti, “significava” essere vicini alla terra ferma, essere vicini a casa, cui ritornare dopo la lunga battuta di pesca, ha mutato i suoi comportamenti.
Da qualche decennio tutto è cambiato!
Il gabbiano, uccello opportunista, ha preferito abbandonare il suo millenario habitat naturale per spostarsi verso i centri urbani, dove trovare cibo in abbondanza nei cumuli di spazzatura.
Ma al di là del cibo, infatti, trovano anche tetti e balconi, siti ideali dove costruire il loro nido e anche deporre le uova. Connubio perfetto: vitto e alloggio senza troppa fatica!
La presenza di gabbiani nella nostra città non è più un evento infrequente. Ce ne sono tantissimi e disseminati in grossi stormi nelle zone, dove “incivili” cittadini son soliti gettare la propria spazzatura perché viene loro “particolarmente difficile” conferirla nelle isole ecologiche messe a disposizione dal Comune.
Come fare in modo perché i tasselli ritornino al loro posto di qualche decennio addietro?
I più comuni deterrenti per questi uccelli sono ad esempio i nastri riflettenti o dei cd-rom inseriti su fili appesi, o aquiloni a forma di falco (nemico indiscusso di questa specie), o dissuasori a spillo (con punte arrotondate) posizionati negli angoli dove i gabbiani son soliti costruire i loro nidi.
Ma la mossa sovrana su tutti i dissuasori è sicuramente… evitare i cumuli di spazzatura. Senza cibo in abbondanza a disposizione torneranno sicuramente al loro habitat naturale… i litorali e al loro “succulento pasto”… i pesciolini nel mare.