Il conflitto tra Ucraina e Russia, iniziato con l’invasione del territorio ucraino da parte delle forze di Mosca il 24 febbraio scorso
ORE 12.24 La dichiarazione del presidente Joe Biden secondo cui il leader russo Vladimir Putin “non può rimanere al potere” rischia di spingere le relazioni già profondamente tese tra Stati Uniti e Russia verso il collasso. A scriverne, citando ex funzionari e analisti, è il Washington Post, che sottolinea le implicazioni potenzialmente gravi sulla capacità di Washington di contribuire a mettere fine alla guerra in Ucraina e ad evitare un conflitto più ampio.
ORE 12.12 – “Le ragioni della convivenza umana pretendono che si ponga fine alle guerre, la pace è sempre doverosa e possibile. Proprio per questo stiamo rispondendo con la dovuta solidarietà all’aggressione nei confronti dell’Ucraina: con l’accoglienza dei profughi; con il sostegno concreto a chi resiste a difesa della propria terra contro un’invasione militare; con misure economiche e finanziarie che indeboliscano chi pretende di imporre con la violenza delle armi le proprie scelte ad un altro Paese. Per frenare subito, per rendere insostenibile questo ritorno alla prepotenza della guerra, che se non trovasse ostacoli non si fermerebbe, ma produrrebbe una deriva angosciosa di conflitti, che potrebbero non trovare limiti. Occorre fermarla, ora, subito”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo all’inaugurazione dell’Anno accademico dell’Università di Trieste.
ORE 12.10 – Circa il 30% degli abitanti ha lasciato Kharkiv, 1100 le abitazioni distrutte. Lo fa sapere il sindaco di Kharkiv Igor Terehov secondo il quale, però, riporta l’agenzia Unian, alcune persone stanno facendo ritorno nella città bombardata.
ORE 12.08 – “Promuovere il dialogo invece che intensificare i conflitti”. E’ quanto ha auspicato il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, a proposito della situazione in Ucraina. Riferendosi durante una conferenza stampa alle parole del presidente americano Joe Biden su Vladimir Putin, il portavoce – riporta l’emittente televisiva statale cinese Cgtn – ha chiesto agli attori coinvolti nella crisi di agire per una “de-escalation” della crisi.
ORE 12.04 – “Quasi tutto ciò che abbiamo costruito in 30 anni, tutto ciò che le persone amavano, è stato distrutto”. Lo racconta all’Adnkronos Anatolii Fedoruk, sindaco di Bucha, la cittadina a 30 chilometri a nord ovest di Kiev, che da oltre un mese è uno dei fronti più caldi del conflitto ucraino. “Le condutture idriche e del gas sono distrutte. Le linee della corrente anche e non è possibile di ripristinarle a causa dei combattimenti”, racconta il primo cittadino, spiegando che i 5-6mila civili rimasti in città, su una popolazione che prima del conflitto contava quasi 50mila persone, sono allo stremo: “Da 3-4 settimane la gente è costretta a nascondersi nelle cantine, a vivere senza connessione internet, senza corrente, senza gas, praticamente senza ricevere consegne di cibo e medicine da fuori”.
ORE 11.57 – La guerra in corso in Ucraina avrà “conseguenze potenzialmente drammatiche” sul piano della “sicurezza alimentare e sociale” nei Paesi in via di sviluppo, in particolare “in Africa, in Paesi come l’Egitto, la fascia nordafricana, la Nigeria o aree già colpite dalla siccità, come l’Africa Orientale”. Lo sottolinea il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni, in una conferenza stampa a Bucarest, videotrasmessa via social. Ucraina e Russia sono entrambi grandi produttori ed esportatori di derrate alimentari di base. In Europa “non è in gioco la sicurezza alimentare”, ma solo “l’inflazione”, l’impatto che la crisi avrà sui prezzi, conclude il commissario.
ORE 11.47 – Uno scambio di prigionieri non è oggetto di trattativa tra le delegazioni di Mosca e Kiev. Lo ha sottolineato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, nel corso di un punto stampa, a proposito dei colloqui tra le parti in programma in Turchia.
ORE 11.46 – “Siamo in viaggio, a causa dei problemi logistici arriveremo molto tardi in Turchia, anche la parte russa è partita solo mezz’ora fa. Quindi abbiamo preso la decisione di iniziare i negoziati domattina alle 10”. A dichiararlo a Interfax Ucraina è stato il negoziatore capo di Kiev, David Arakhamia, parlando del prossimo round di negoziati diretti a Istanbul tra russi e ucraini.
ORE 11.45 – Nella regione di Kherson a Stepanivka a causa degli spari sono state ferite 6 persone, 20 case danneggiate. Colpita una conduttura del gas. Lo comunica il consiglio comunale di Kherson sul suo canale Telegram.
ORE 11.38 – Le delegazioni russa e ucraina impegnate nelle trattative si recheranno oggi a Istanbul per un incontro diretto. La decisione di incontrarsi di persona, ha sottolineato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, è di per sé importante. “Oggi le delegazioni si recheranno in Turchia – ha spiegato ai giornalisti – Il fatto stesso che si sia deciso di proseguire i negoziati in un formato in presenza è certamente importante. Ma per ora, rispettiamo ancora la politica di non divulgare qualsiasi dettaglio relativo ai negoziati. Crediamo che questo possa solo danneggiare il processo negoziale”, ha aggiunto.
ORE 11.37 – Il Cremlino definisce “allarmanti” le parole di Joe Biden sul cambio di regime in Russia e su Vladimir Putin. “Questa è un’affermazione certamente allarmante – ha detto il portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov – Continueremo a monitorare da vicino le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, le registriamo attentamente e continueremo a farlo”.
ORE 11.27 – Il produttore di birra olandese Heineken ha deciso di uscire dal mercato russo e cercherà un trasferimento ordinato delle sue attività nel paese a un nuovo proprietario, secondo la società, che si aspetta di registrare un impatto negativo di circa 400 milioni di euro. “A seguito della nostra revisione strategica delle nostre operazioni, abbiamo concluso che la proprietà del business Heineken in Russia non è più sostenibile o fattibile nell’ambiente attuale. Di conseguenza, abbiamo deciso di uscire dalla Russia”, ha annunciato la società.
ORE 11.22 – Le relazioni tra Russia e Cina sono “ai massimi storici”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, in un’intervista rilasciata ai media serbi, secondo quanto riporta Sky News.
ORE 11.15 – In merito alle notizie di incendi nella zona di esclusione e nella zona di reinsediamento incondizionato di Chernobyl, il servizio nazionale per le emergenze chiarisce che: alle ore 7.57 del 28 marzo, secondo le immagini satellitari che rilevano emissioni di calore e loro intensità, non vi sono incendi in nessuna delle due zone. Il servizio invita tutti a non condividere informazioni non verificate e fare affidamento alle fonti ufficiali.
ORE 11.06 – Nelle ultime 24 ore, la regione di Kharkiv è stata attaccata 59 volte con colpi di artiglieria e mortaio, anche nelle aree di Saltivka, Oleksiyivka, Pyatihatok, Chuguiv e Dergachi; subiti circa 180 attacchi con lanciagranate a propulsione a razzo, incluso il tipo Tornado. Si tratta di munizioni a grappolo vietate dai relativi trattati internazionali. Lo fa sapere il governatore regionale di Kharkiv, Oleg Sinegubov, sul suo canale Telegram.
ORE 11.05 – L’Occidente troverà sempre una ragione per le sanzioni, il loro obiettivo è frenare lo sviluppo della Federazione Russa. Lo ha ribadito il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. La Russia – ha osservato tuttavia – ha un numero enorme di partner nel mondo, non siamo isolati. Mosca – ha aggiunto Lavrov parlando con i media serbi – sta osservando la pressione che l’Unione Europea esercita sui paesi balcanici per coinvolgerli in sanzioni anti-russe.
ORE 10.55 – l numero di Paesi che hanno fatto appello alla Corte penale internazionale in relazione ai crimini della Federazione Russa in Ucraina è aumentato a 42. “Se la Cpi riconoscerà i crimini di guerra, le truppe russe responsabili potrebbero essere detenute in qualsiasi Paese che riconosca la giurisdizione di questa corte”. Lo ha detto il ministro della Giustizia dell’Ucraina Denis Maluska.
“Tutti gli autori di crimini contro l’umanità e genocidio sono potenzialmente persone che sono già sotto inchiesta, perché 42 paesi hanno già presentato domande e sostenuto tale indagine da parte della Cpi. Quelle persone che la corte ritiene colpevoli alla fine riceveranno una punizione sotto forma, ad esempio, di reclusione a lungo termine “, ha spiegato Maluska.
ORE 10.53 – “Non penso” che il presidente russo Vladimir Putin “visualizzi nella sua mente la stessa Ucraina che vediamo noi. Vede l’Ucraina come una parte del suo mondo, della sua visione del mondo, ma ciò non corrisponde a quello che è accaduto negli ultimi 30 anni”. Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un’intervista all’Economist.
“Credo che Putin non sia stato in un bunker per due settimane o sei mesi, ma per più di due decenni. Non lo intendo letteralmente, ma nel senso che ha ricevuto informazioni solo dalla sua cerchia. E l’Ucraina, mentre era in questo bunker, è cambiata in modo significativo. Quindi il modo in cui vede l’Ucraina è molto diverso dall’Ucraina che esiste nella vita reale”, ha aggiunto Zelensky, secondo cui il “problema” di Putin è che ha una visione del 21esimo secolo che è quella del secolo precedente.
ORE 10.42 – “Ad essere onesti, Johnson è il leader che sta aiutando di più. I leader dei Paesi reagiscono in base a come agiscono i loro elettori. In questo caso, Johnson è un esempio”. Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un’intervista all’Economist, nella quale ha ringraziato il Regno Unito per le forniture di armi.
ORE 10.34 – L’esercito ucraino ha annunciato oggi che dall’inizio della guerra i militari russi morti in combattimento sono 17mila. Venerdì Mosca aveva parlato dell’uccisione di oltre 1350 soldati sul campo e del ferimento di altri 3825. Sul suo account Facebook, lo Stato maggiore dell’esercito ucraino ha riferito di aver distrutto 586 tank, 302 sistemi di artiglieria, 95 lanciarazzi durante le ostilità. Inoltre, ha proseguito, sono stati neutralizzati 123 aerei, 127 elicotteri, 54 sistemi di difesa antiaerea, 1150 mezzi, sette imbarcazioni, 73 cisterne di combustibile e 66 droni.
ORE 10.22 – Sono oltre 472mila – secondo le autorità russe – i rifugiati che sono entrati in Russia dopo essere fuggiti dall’Ucraina. Tra loro ci sarebbero 100mila bambini. La maggior parte di loro proviene dalla regione del Donbass. Secondo fonti ufficiali citate dalla Tass “oltre 472mila persone hanno raggiunto la Russia in provenienza dalle Repubbliche di Donetsk e Luhansk, così come dall’Ucraina”.
ORE 10.10 – Mariupol è sull’orlo di una “catastrofe umanitaria” e deve essere completamente evacuata. Lo ha detto il sindaco della città dell’Ucraina meridionale, Vadym Boichenko, precisando che circa 160mila persone sono intrappolate e senza energia elettrica.
ORE 10.05 – I ministri dell’Interno di Polonia e Germania hanno chiesto aiuto alla Commissione Europea per la ripartizione dei rifugiati ucraini in fuga dalla guerra e per la gestione economica dei profughi entrati nei due paesi. In una lettera inviata ai Commissari europei competenti Varsavia e Berlino ventilano la possibilità di una quota fissa di mille Euro per rifugiato accolto e chiedono all’esecutivo europeo di svolgere un ruolo più attivo nella ripartizione dei rifugiati. Le capacità di accoglienza dei due paesi non saranno sufficienti a far fronte alla crescente affluenza di persone, scrivono i ministri tedesco Nancy Faeser e il polacco Mariusz Kaminski. La Polonia ha accolto circa 2,3 milioni di persone dall’inizio dell’invasione russa, secondo quanto reso noto dalle Guardie di frontiera ieri su Twitter. La polizia tedesca ha registrato l’arrivo di 266.975 rifugiati.
ORE 9.51 – Non ci saranno corridoi umanitari oggi in Ucraina per “motivi di sicurezza”. Lo ha annunciato sul suo canale Telegram la vice premier ucraina, Irina Vereshchuk, secondo cui l’intelligence di Kiev ha messo in guardia da possibili “provocazioni” russe sui percorsi dei corridoi umanitari. “Dato ciò – precisa Vereshchuk – oggi per motivi di sicurezza non saranno aperti i corridoi umanitari”.
ORE 9.44 – “La Turchia è tra quei Paesi che in futuro potrebbero diventare garanti della nostra sicurezza”. Lo ha dichiarato il vice capo gabinetto del presidente ucraino Zelensky, Igor Zhovkva, mentre oggi a Istanbul riprendono i colloqui di pace tra Ucraina e Russia.
ORE 9.37 – Il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato al governo, alla Banca Centrale e a Gazprom di attuare entro il 31 marzo le disposizioni che prevedono l’uso del rublo per i pagamenti delle forniture di gas ai “Paesi ostili”. Lo ha riferito il Cremlino.
ORE 9.11 – L’esercito russo sta preparando nuovi attacchi missilistici contro l’Ucraina e sta rifornendo di proiettili le piattaforme di lancio del sistema missilistico Iskander situate in Bielorussia. Lo ha riferito lo Stato Maggiore di Kiev, citando l’intelligence militare ucraina. Le piattaforme di lancio sono dispiegate vicino Kalinkavichy, nel sud-est della Bielorussia.
ORE 9.06 – L’attacco missilistico di ieri sera sulla regione di Volyn è stato effettuato dalla Bielorussia. Lo ha detto il capo dell’amministrazione militare regionale di Volyn Yuri Pohulyayko, spiegando su Telegram che “il missile da crociera è stato sparato dal lato della Repubblica di Bielorussia. Ora i soccorritori stanno ancora lavorando sul sito dell’attacco”. Non ci sono per il momento informazioni sulle vittime, ha aggiunto Pohulyayko, precisando che l’obiettivo dell’attacco era un deposito di petrolio.
ORE 8.37 – Il Comitato Internazionale della Croce Rossa (Cicr) ha annunciato di non essere ancora in grado di raggiungere Mariupol, la città dell’Ucraina meridionale assediata dalle forze russe. Lo ha sottolineato il portavoce del Cicr, Matt Morris, in un’intervista alla Bbc.
“Le parti devono essere i garanti e trovare un accordo per consentire un passaggio sicuro. Devono pubblicizzare il percorso e concedere molto tempo alle persone per uscire”, ha detto il portavoce. “Al momento non abbiamo una squadra in grado di accedere” a Mariupol, ha aggiunto.
Il diritto internazionale umanitario, ha affermato, “richiede che le persone possano partire e che non siano costrette ad andarsene”.
ORE 8.25 – Sono 143 i bambini uccisi e 216 quelli feriti dall’inizio della guerra fra Russia e Ucraina, lo scorso 24 febbraio. Lo ha reso noto stamattina l’ufficio del procuratore generale, precisando che quasi la metà è stata colpita a Kiev.
Secondo il rapporto, 733 istituti scolastici sono stati danneggiati a causa di bombardamenti e di questi 74 sono stati completamente distrutti. “Questi dati non sono definitivi – precisa il comunicato – dal momento che non vi è alcuna possibilità di ispezionare i luoghi di bombardamento nelle aree di ostilità attive e nei territori temporaneamente occupati”.
ORE 8.23 – La Russia avrebbe ritirato parte delle sue forze dalla regione di Kiev a causa delle “significative perdite” subite. Lo ha riferito lo Stato Maggiore ucraino, precisando in un nuovo aggiornamento sui combattimenti in corso che due battaglioni russi si sono ritirati in Bielorussia. Le forze ucraine hanno annunciato, inoltre, che si registra un “evidente calo dell’intensità” con cui le truppe si spostano dalla Russia in Ucraina.
ORE 8.20 – Le forze ucraine hanno respinto cinque attacchi dell’esercito russo nelle regioni di Donetsk e Luhansk, nell’est del Paese. Lo ha riferito il ministero della Difesa di Kiev in un nuovo report sui combattimenti in corso.
Secondo Kiev, l’esercito ucraino continua ad impedire alle truppe russe di prendere il controllo di alcune vie di comunicazione strategiche che portano alla capitale. Negli attacchi respinti nel Donbass, si precisa, sono stati distrutti due tank e un blindato e ci sono state diverse vittime russe. L’Aviazione militare ucraina, inoltre, ha annunciato di aver abbattuto quattro aerei, un elicottero e due droni.
ORE 7.57 – “Chiediamo che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite adotti misure immediate per smilitarizzare la zona di esclusione di Chernobyl e istituire una missione speciale dell’Onu per eliminare il rischio che l’incidente di Chernobyl possa ripetersi a causa delle forze di occupazione russe”. Lo ha affermato su Facebook la vice premier ucraina, Irina Vereshchuk, rivolgendosi ai leader dei Paesi “da cui oggi dipende il destino dell’intero mondo civile”.
ORE 7.52 – Il governo ucraino ha promesso “un’indagine immediata” su un video di circa sei minuti che mostra alcuni militari che indossano le mimetiche dell’esercito ucraino sparare alle gambe di presunti prigionieri russi durante un’operazione nella regione di Kharkiv.
Nel video i prigionieri sono a terra con le mani legate e hanno al braccio il nastro arancione-nero della Guardia Nazionale di Mosca. Secondo i media ucraini, si tratterebbe di un falso.
“Il governo sta prendendo in considerazione (il video, ndr) molto seriamente e ci sarà un’indagine immediata”, ha commentato il consigliere della presidenza ucraina, Oleksiy Arestovych, citato dalla Cnn. “Siamo un esercito europeo e non umiliamo i nostri prigionieri. Se questo risultasse essere reale, si tratterebbe di un comportamento assolutamente inaccettabile”, ha aggiunto.
ORE 7.32 – La Germania sta valutando l’ipotesi di dotarsi di uno scudo anti-missile. Lo ha confermato il cancelliere Olaf Scholz in un’intervista rilasciata all’emittente Ard, dopo che il quotidiano Bild ha riportato la notizia che la Germania sta considerando l’acquisto del sistema israeliano ‘Arrow 3’ per 2 miliardi di euro.
“Questa è certamente una delle cose di cui stiamo discutendo, per una buona ragione”, ha detto Scholz a proposito della necessità per la Germania di avere uno scudo protettivo contro gli attacchi missilistici.
“Dobbiamo tutti prepararci al fatto che al momento abbiamo un vicino pronto a usare la forza per far valere i suoi interessi. Quindi dobbiamo lavorare insieme per assicurarci che ciò non accada”, ha detto il cancelliere, riferendosi alle azioni della Russia.
ORE 7.25 – “La Russia ha guadagnato la maggior parte del terreno nel sud intorno Mariupol, dove continuano intensi combattimenti mentre tenta di conquistare il porto”. Lo scrive l’intelligence britannica in un nuovo aggiornamento sulla guerra in Ucraina, sottolineando che nel resto del Paese la situazione non cambia.
Evidenziando ancora una volta “le carenze logistiche” dell’esercito russo, l’intelligence sostiene che “nelle ultime 24 ore non ci sono stati cambiamenti significativi nella disposizione delle truppe russe in Ucraina”.
ORE 7.14 – Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha negato di volere un cambio di governo in Russia dopo che sabato, durante un discorso a Varsavia, ha affermato che Vladimir Putin “non può restare al potere”. “No”, ha risposto Biden ai giornalisti che, a Washington, gli hanno chiesto se voglia che Putin venga rimosso dal potere.
“Sovranità ed integrità territoriale” sono le priorità di Kiev al prossimo round di colloqui con la Russia in programma in Turchia. Lo ha affermato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un nuovo video diffuso nella notte sulla sua pagina Facebook.
“Le nostre priorità nei negoziati sono note: la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina sono fuori dubbio”, ha affermato il leader ucraino.
“Sono d’obbligo garanzie di sicurezza efficaci. Ovviamente, il nostro obiettivo è la pace e il ritorno alla vita normale nel nostro Paese il prima possibile”, ha aggiunto.
ORE 6.15 – La cerimonia degli Oscar si è fermata un minuto per un tributo silenzioso all’Ucraina. Il tema ha soltanto sfiorato l’evento, con il “Viva l’Ucraina” gridato da Francis Ford Coppola sul palco per l’omaggio ai 50 anni del ‘Padrino’. L’intervento del presidente ucraino Volodymyr Zelensky del quale si era parlato, non c’è stato e la sola a fare un riferimento più ampio alla guerra è stata l’attrice Mila Kunis, nata in Ucraina, che ha parlato dell’angoscia vissuta dalla sua terra, ma senza nominarla. “I recenti eventi globali hanno lasciato molti di noi sconvolti – ha detto Kunis – Eppure, davanti alla forza e alla dignità di coloro che affrontano una tale devastazione, è impossibile non commuoversi dalla loro capacità di resilienza”.
Sui social però piovono critiche nei confronti dell’Academy, accusata di avere lasciato fuori da una cerimonia come quella degli Oscar, un tema così importante come il conflitto Russia-Ucraina.
ORE 6 – Il tanto atteso intervento del presidente ucraino Volodymyr Zelensky alla cerimonia degli Oscar non c’è stato. Il suo intervento era stato chiesto da una delle conduttrici della serata, Amy Schumer, ma gli organizzatori avevano sempre detto di volere tenere lontana la politica dallo spettacolo. Ieri l’attore Sean Penn aveva invitato a boicottare la cerimonia degli Oscar qualora non fosse intervenuto Zelensky, minacciando di fondere le sue statuette (ottenute nel 2004 per ‘Mystic River’ e nel 2009 per ‘Milk’) nel caso in cui il presidente ucraino non avesse avuto spazio alla notte degli Oscar. Penn si trovava a Kiev quando l’Ucraina è stata attaccata dalla Russia, e aveva incontrato lo stesso Zelensky per le riprese di un documentario che il 61enne attore californiano stava girando sui rapporti fra Russia e Ucraina.
(AdnKronos)