di R.S. Sarchi
…Prendiamoci cura...quante volte in questo momento di pandemia abbiamo sentito ed accolto questo invito rivolto a preservare le persone più deboli e più fragili della nostra società, della nostra famiglia per sostenerle nel disagio della loro pesante quotidianità.
Invece, nel "Paradisiaco” contesto abitativo -ai margini del noto parco delle Groane, con ponticello di legno a segnare un sentiero percorso quotidianamente da gruppi di camminatori locali e non, con annessi orti e giardini e giochi per bambini, nonché camere con vista sul confinante maneggio -venivano perpetrati maltrattamenti ai danni di nove persone con disabilità ospiti che lì risiedevano.
A seguito della denuncia di una ex dipendente, i Carabinieri di Castellanza territorialmente competenti hanno avviato le indagini volte a capire cosa realmente succedesse nella struttura avvalendosi di video ed audio di cui abbiamo visto le immagini più significative rimbalzare su tutti i media dai giornali ai telegiornali nazionali .
Al momento i due Gestori sono finiti agli arresti domiciliari, due dipendenti all'obbligo di dimora e tre sospesi dall'attività. Gli Ospiti sono stati prontamente assegnati a nuove strutture aventi i requisiti per una giusta assistenza.
Ne è emerso un quadro drammatico in cui pare che dal 2017 (ed è probabile anche antecedentemente per denunce da parte dei genitori) gli ospiti erano sottoposti a vessazioni, umiliazioni e violenze fisiche e morali. Le prescrizioni mediche venivano somministrate da personale non qualificato che ne modificava le modalità rispetto alla terapia prescritta ad ognuno di loro.
A dichiarare tutto ciò i giornali nazionali e locali, che hanno dettagliato la tipologia dei maltrattamenti che nelle ricostruzioni venivano dichiarati dagli indagati "Metodi ritenuti utili ai fini educativi."
Lasciamo alla Magistratura il delicato compito di fare chiarezza in questa pietosa vicenda.
Per me cittadina cesatese grande è l'amarezza, il rammarico nonché l'incredulità nell'apprendere cosa attualmente è successo in quella realtà che le persone più anziane ma anche le persone più addentro alle politiche locali, ricordano come la “Comunità di Recupero” che nacque nei migliori intenti negli anni 80 dai fondatori che credevano profondamente in quello che era per loro una missione, ovvero l'accudimento delle persone fragili, disabili ma anche il recupero di altre forme di marginalità quali di tossicodipendenza e affidi temporanei nonché pioniera del percorso biologico locale e Lombardo con produzione di prodotti locali ed allevamenti di bestiame.
La struttura abitativa è architettonicamente cresciuta nel tempo e anche la sua destinazione si è modificata diventando per un periodo anche agriturismo, punto di produzione di prodotti biologici integrando al suo interno la Cooperativa Sogno Verde che vorrei ricordare essere Onlus ovvero appartenente ad organizzazioni che per statuto agiscono senza fini di lucro, sono di utilità sociale e devono avere un impatto positivo sul territorio a beneficio della comunità in cui si inseriscono e in cui operano con una missione che si muovono in ambiti ben definiti con autorizzazioni speciali e sgravi fiscali.
Probabilmente in tutti questi anni a fronte degli ultimi avvicendamenti, anche noi abitanti forse di quel passato, riemerso subito dai nostri ricordi, ne abbiamo perse le tracce.
(foto dell'autrice)