di Rossella De Fazio
LAMEZIA TERME (Catanzaro) - Hai sofferto anni duri di fatiche e sacrifici; la povertà e la fame non ti hanno risparmiata. Hai sopportato l’orrore della guerra e l’angoscia profonda di un marito che non tornava dal fronte. Madre di quattro figli: Peppe, Pasquale, Lucia e Mario, hai lavorato duramente nella campagna per farli crescere sani e forti, sviluppando una personalità agguerrita, senza dubbio frutto dei troppi dolori e delle tante difficoltà affrontate, e diventando una donna dal carattere forte e tenace.
Il tempo è passato, siamo arrivati noi, e la quotidianità ti ha reso partecipe di tanti momenti che rimarranno indelebili nei nostri cuori.
Nel mio, rivedo le nostre estati assieme. Non vedevo l’ora che arrivasse giugno per venire a stare con te in Paese. Mi riguardo nel tuo lettone mentre mi addormento al suono della tua voce che recita le preghiere, e nel buio, nel pugno stringo la tua camicia da notte per paura di non sentirti quando ti alzi presto al mattino per andare ad annaffiare gli orti, perché voglio venire con te.
Sei sempre stata buona con me, a tratti anche severa, educandomi con i valori di una volta, e, se oggi sono la persona che vedi, lo devo anche a te nonnina mia.
C’è una strada che ognuno di noi ha percorso per anni e conserva nella mente e nel cuore. La mia strada è quella che porta a casa tua Nonna, a quelle mura che odorano di vecchie foto, di cibo buono e pane coi peperoni fritti anche per colazione.
Nonna, forse in questo momento hai difficoltà a comprendermi, ma non preoccuparti di capire le mie parole i nostri cuori stanno battendo all’unisono e il nostro ti sta ripetendo grazie.
Grazie per averci insegnato il valore delle radici, grazie per averci donato la ricchezza dei ricordi, grazie per tutte le emozioni belle e brutte che hai condiviso con noi, grazie che ci stai regalando un luogo dove riusciamo ancora a trovare intatti alcuni pezzi di noi.
Tu sei stata e sarai sempre un dono prezioso, nonna, un punto di riferimento per tutta la famiglia alla quale tu lasci forza, memoria e fede. Una famiglia che non è stata senza croci, ma dopo la croce c’è la resurrezione: Un’altra figlia, Antonietta, che ti cura le ferite, un figlio, un nipote, che ti prende la mano, e in silenzio la accarezza.
Niente di più. Questa è la cura della vita che ci hai insegnato tu.
Con tutto il nostro cuore, con tutto l’Amore che possiamo, Buon Compleanno Betta!
Ti Amo
Ro’
