di Monica Vendrame
L'influenza stagionale del 2025 è ancora in fase di evoluzione, ma come ogni anno, ci si aspetta che i virus influenzali circolino con maggiore intensità durante i mesi più freddi, con un picco che tipicamente avviene tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio. La composizione dei vaccini per la stagione influenzale 2025 è stata probabilmente aggiornata per includere le varianti più prevalenti dei virus A (H1N1, H3N2) e B, come avviene ogni anno in base alle previsioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
La vaccinazione antinfluenzale rimane la principale misura di prevenzione, particolarmente per i gruppi vulnerabili come anziani, bambini piccoli, donne in gravidanza e persone con patologie croniche. Oltre alla vaccinazione, sono raccomandate le pratiche igieniche di base come lavarsi frequentemente le mani, coprirsi bocca e naso quando si tossisce o starnutisce, evitare il contatto ravvicinato con persone malate e, se si sviluppano sintomi influenzali, restare a casa per evitare di contagiare gli altri.
Le autorità sanitarie potrebbero anche monitorare l'evoluzione delle varianti influenzali, incluse eventuali mutazioni che potrebbero influenzare la gravità della malattia o la risposta al vaccino. Come ogni anno, il sistema sanitario sarà vigilante nel monitorare l'andamento dell'epidemia e intervenire tempestivamente in caso di necessità.
Se hai preoccupazioni specifiche sull'influenza nel 2025, è sempre utile consultare le fonti ufficiali, come il Ministero della Salute o l'Organizzazione Mondiale della Sanità, per informazioni aggiornate.
I sintomi dell'influenza del 2025 saranno simili a quelli delle stagioni precedenti, poiché l'influenza è causata da virus che tendono a manifestarsi con un quadro clinico abbastanza costante. I sintomi tipici dell'influenza stagionale includono:
Febbre alta: Spesso sopra i 38°C, che può essere accompagnata da brividi.
Mal di testa: Intenso e localizzato principalmente alla fronte e alle tempie.
Dolori muscolari e articolari: Un forte senso di affaticamento muscolare, spesso diffuso in tutto il corpo.
Affaticamento: Una stanchezza marcata che può durare anche per diverse settimane.
Tosse secca: Spesso irritante e persistente.
Mal di gola: Dolore alla gola, che può essere associato a difficoltà nell'ingerire cibi e liquidi.
Congestione nasale e/o rinorrea: Naso chiuso o che cola.
Nausea o vomito: Meno comuni, ma possono verificarsi soprattutto nei bambini.
Diarrea: In alcuni casi, soprattutto nei bambini, può presentarsi come sintomo associato.
I sintomi influenzali iniziano solitamente in modo rapido, con un'improvvisa comparsa di febbre e malessere generale, e tendono a durare da 3 a 7 giorni, con un possibile periodo di recupero più lungo per le persone più vulnerabili.
Anche se l'influenza in genere ha un decorso autolimitante, i gruppi a rischio (anziani, bambini piccoli, persone con malattie croniche) potrebbero sviluppare complicanze, come polmonite, broncopolmonite o infezioni batteriche secondarie. In questi casi, è particolarmente importante cercare assistenza medica tempestiva.
Se si sospetta un'influenza, specialmente in presenza di sintomi gravi, è sempre consigliato consultare un medico per una diagnosi precisa e per valutare eventuali trattamenti.