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di  Massimo Reina

Che spettacolo patetico. Davvero, non se ne vedeva uno così ben orchestrato dai tempi della guerra in Iraq. I leader dell’Unione Europea – quelli che non riescono a farsi eleggere nemmeno nei loro condomini, figurarsi nei loro Paesi – ormai si atteggiano a generali da cartone animato, agitando il pugno contro la Russia con la stessa autorevolezza con cui un chihuahua ringhia a un rottweiler.

A Bruxelles e dintorni, la guerra sembra l’unica soluzione rimasta per tenersi stretta la poltrona, visto che il popolo li disprezza e i sondaggi li danno sottozero. E così, tra una retorica degna di un film di Hollywood e un’isteria collettiva da fine impero, eccoli pronti a scatenare la Terza Guerra Mondiale, con la scusa di difendere la democrazia.

Dagli idioti utili ai mercanti di morte

A muovere i fili, naturalmente, non ci sono questi scappati di casa della politica europea, ma chi ha tutto l’interesse nel caos: il solito cocktail letale di complessi militari-industriali, finti filantropi con le mani sporche di sangue e speculatori che con la guerra fanno affari d’oro. Basta guardare le borse: ogni missile lanciato in Ucraina fa schizzare le azioni delle aziende d’armi. E chi finanzia le campagne elettorali dei nostri illuminati leader, se non proprio quei colossi della difesa che si sfregano le mani a ogni escalation? Strano che gli “europeisti democratici” non abbiano mai il coraggio di ammetterlo.

E così, con la complicità di una stampa ridotta a megafono della NATO, ci raccontano la più ridicola delle fiabe: quella di una Russia allo sbando, che però è anche pronta a invadere l’Europa in massa. Da un lato, Putin è un dittatore disperato, in difficoltà, incapace di conquistare un’Ucraina con un decimo delle forze della NATO; dall’altro, è un super-cattivo alla 007, che se non fermato subito arriverà a Parigi, Berlino e forse persino Lisbona. Insomma, la Russia è debole e pericolosa allo stesso tempo. Peccato che i numeri dicano altro.

Numeri alla mano: la Russia è una superpotenza

Guardiamo la realtà. La Russia non è affatto il gigante dai piedi d’argilla che ci raccontano i nostri giornaloni. È una delle tre più grandi potenze militari al mondo, con un esercito di oltre un milione di uomini, tecnologie avanzate e, soprattutto, l’arsenale nucleare più potente del pianeta. Già, perché mentre i nostri strateghi da salotto sognano di “sconfiggere Putin”, la Russia può radere al suolo qualsiasi capitale europea in pochi minuti. E se non bastasse, ha un alleato che da solo vale quanto tutta la NATO: la Cina. Un dettaglio che nei talk show evitano accuratamente di menzionare, perché a quanto pare pensare troppo fa male agli indici di ascolto.

Ma l’idiozia suprema è pensare che Mosca voglia invadere l’Europa. Per farci cosa? Controllare un continente allo sbando, economicamente in declino, con governi fantoccio incapaci di gestire persino le proprie economie? Putin dovrebbe invadere la Francia di Macron, dove la polizia non riesce nemmeno a controllare i quartieri di periferia? O la Germania, dove la Bundeswehr non ha neanche più abbastanza munizioni per un’esercitazione? L’idea che la Russia voglia annettersi un’Europa moribonda è tanto ridicola quanto l’idea che Bruxelles abbia una strategia di difesa.

Dalla guerra alla dittatura: l’obiettivo finale

E allora, perché tutto questo teatrino? Perché la guerra è il miglior pretesto per fare ciò che questi “democratici” vogliono da anni: abolire la democrazia. In tempo di pace, un popolo inferocito li caccerebbe a pedate, ma in tempo di guerra tutto è concesso: censura, sorveglianza di massa, poteri speciali. “Per il bene della sicurezza”, ovviamente. L’obiettivo non è battere la Russia – impresa impossibile – ma trasformare l’Europa in una caserma, dove ogni opposizione è tradimento e ogni dissenso è propaganda nemica.

La realtà è semplice: non siamo noi a doverci difendere dalla Russia, ma loro a doverci difendere da noi. Perché sanno benissimo che, quando la guerra finirà e la propaganda si spegnerà, ci ricorderemo chi ci ha portati fin qui. E allora, per loro, non ci sarà più rifugio sicuro, nemmeno sotto le bandiere della NATO.

 

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Info Autore
Massimo Reina
Author: Massimo Reina
Biografia:
Giornalista, scrittore e Social Media Editor, è stata una delle firme storiche di Multiplayer.it, ma in vent’anni di attività ha anche diretto il settimanale Il Ponte e scritto per diversi siti, quotidiani e periodici di videogiochi, cinema, società, viaggi e politica. Tra questi Microsoft Italia Tecnologia, Game Arena, Spaziogames, PlayStation Magazine, Kijiji, Movieplayer.it, ANSA, Sportitalia, TuttoJuve e Il Fatto Quotidiano. Adesso che ha la barba più bianca, ascolta e racconta storie, qualche volta lo fa con le parole, altre volte con i video. Collabora con il quotidiano siriano Syria News e il sito BianconeraNews, scrive per alcune testate indipendenti come La Voce agli italiani, e fa parte, tra le altre cose, dell'International Federation of Journalist e di Giornalisti Senza Frontiere. Con quest’ultimo editor internazionale è spesso impegnato in scenari di guerra come inviato, ed ha curato negli ultimi 10 anni una serie di reportage sui conflitti in corso in Siria, Libia, Libano, Iraq e Gaza.
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