di Laura Jovinelli
LE CARE VECCHIE EDICOLE, con il dilagare di internet e del progresso stanno scomparendo ad una velocità impressionante dalle nostre città, dai nostri quartieri, dalla nostra vita e dal nostro cuore.
Attività in piedi già da fine ‘800 che ancora resistono,tramandata di padre in figlio, da nonno a nipote, punto di riferimento per grandi e piccini.
Si iniziava spesso come strillone poi piano piano si riusciva ad avere un banco di giornali ed infine chi riusciva apriva l anelato chiosco.
Il giornalaio era colui che conosceva perfettamente i tuoi gusti e ti faceva trovare la rivista preferita, che ti conservava le figurine tanto desiderate, che spesso sottobanco ti regalava un “Topolino” o un” Braccio di Ferro”, il giornalaio era l’amico da cui il papà correva a comprare la gazzetta dello sport oppure la rivista di moda per la mamma e con cui si discuteva la notizia del giorno o si scambiavano semplicemente due chiacchiere.
Esteticamente adorabili, grandi, piccole, al centro delle piazza oppure appoggiate su vecchie mura, in un parco o sul bordo di una strada, sempre straboccanti di riviste e fumetti colorati con quell inconfondibile "profumo" di carta mista ad inchiostro che tanto mi rendeva felice.
Che belle che erano!
Che belle sono ancora quelle che resistono per non diventare uno sbiadito ricordo di anni malinconicamente lontani!