di Lorenzo Rossomandi
Davvero i magistrati sarebbero di sinistra?
Davvero sarebbero schierati e intenzionati a far da opposizione a questo esecutivo?
Un po’ di dubbi sarebbero leciti, visto che in questi mesi più volte si sono espressi contro le decisioni di questo governo.
Quindi, sembrerebbe proprio di sì…
Sembrerebbe…
In realtà ciò che sta accadendo è che il nostro ordinamento giuridico, seppur caotico e per alcuni versi schizofrenico (continente ancora alcuni pezzi del “codice Rocco” e regi decreti), è stato forgiato e modellato seguendo le indicazioni della nostra Costituzione Repubblicana (e antifascista) che è stata scritta anche, e soprattutto, con l’apporto della destra conservatrice (per moltissimi anni la DC ha governato con quella parte).
Ma allora perché ora le toghe vengono additate come “zecche rosse”?
La risposta è molto semplice: la destra che sta governando non è semplicemente conservatrice. È populista, è razzista, è sovranista.
In pratica è tutto ciò che, durante la nostra storia degli ultimi 70 anni, non siamo stati.
O almeno chi lo era si era nascosto bene, forse perché, nonostante le sue convinzioni, si vergognava ad esserlo.
Quindi, tornando alla magistratura, la domanda è: sono politicamente schierati o semplicemente, la loro colpa è che giudicano in base ad un ordinamento giuridico che è nato e cresciuto seguendo i principi di tolleranza, inclusività, miglioramento dei diritti civili e sociali? E se poi aggiungiamo il fatto che il nostro paese è europeista sin dai primi giorni di vita?
“Il presidento”, oggi, ha detto che la magistratura non sta aiutando l’esecutivo.
Ma è questo il ruolo dei magistrati?
Un giudice dovrebbe far rispettare le leggi o far rispettare quello che un governo predica in quel momento?
Il mio parere è che nel primo caso si può parlare di democrazia e Stato di Diritto;
nel secondo, caso, dove la magistratura diventi uno strumento in mano al governo, ditemi voi come la chiamereste…