Da TikTok è arrivata da qualche tempo una novità: parliamo di ChatGPT (ovvero Generative Pre-Trained Transformer)
Un bot basato sull’intelligenza artificiale e sul machine learning (in parole semplici è una macchina che continua ad imparare in piena autonomia), capace di rispondere in modo dettagliato e articolato a tutti i quesiti.
ChatGPT è programmato per rispondere a qualsiasi tipo di domanda?
Risposta affermativa: in pochi secondi un* studente potenzialmente può risolvere problemi di matematica e fisica, tesine, comporre poesie, creare articoli scientifici o codici di programmi informatici, compiti assegnati a scuola.
ChatGPT è l’argomento del momento, perché sembra che l’Intelligenza artificiale (IA) sia salita un altro gradino della propria scala evolutiva.
Per capire meglio come funziona, quali potenzialità offre e quali rischi comporta, bisogna osservarla da vicino nel modo più neutro possibile, senza farsi stupire in maniera positiva o meno, dai risultati che fornisce.
Prima di scrivere questo articolo ho avuto modo di sperimentare per diverse settimane Chat GPT e ho notato un limite, restando pronta a superarlo nel prosieguo della mia osservazione: spesso le risposte sono generiche, superficiali. Manca ragionamento critico.
Stando a quanto riporta il quotidiano La Stampa, negli Stati Uniti stanno vietandone l’utilizzo nelle scuole per “proteggere l’onestà accademica” (tradotto: evitare che qualche alunn* possa imbrogliare). Nelle università australiane, hanno, addirittura, fatto di più: per non rischiare hanno deciso di far svolgere gli esami con carta e penna.
La società che ha creato il popolare chatbot AI, OpenAI, ha predisposto anche una lista d’attesa per ChatGPT Professional, una versione “sperimentale” a pagamento.
La squadra di OpenAI afferma: “Stiamo iniziando a pensare a come monetizzare ChatGPT (presto pensiero, niente di ufficiale da condividere ancora). Il nostro obiettivo è continuare a migliorare e mantenere il servizio e la monetizzazione è un modo che stiamo prendendo in considerazione per garantirne la fattibilità a lungo termine”
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