Per l’Italia sarà un inverno tranquillo sul fronte del gas, secondo il ministro uscente della Transizione ecologica Roberto Cingolani. Il Paese è stato “messo in sicurezza”, ha garantito Cingolani facendo riferimento agli stoccaggi pieni. Ma è sufficiente per assicurare all’Italia un inverno tranquillo?
In realtà la situazione è molto più complessa per almeno due motivi: da una parte perché l’Italia non può permettersi di ricorrere a tutte le scorte, intaccando le riserve nazionali; dall’altra sembra inevitabile che i prezzi restino lunghi per tutto il prossimo inverno.
Il punto, come sottolinea a Money.it l’analista dell’Ispi Matteo Villa, è che il problema principale riguarda la disponibilità di gas e non solamente i prezzi. Assicurare che l’Italia non avrà problemi, spiega l’esperto, non incentiva la riduzione dei consumi che è invece fondamentale in questo momento. Sia perché solo i razionamenti del gas possono poi garantire di avere scorte sufficienti per affrontare quello che sarà probabilmente l’inverno più difficile (quello successivo, tra il 2023 e il 2024), sia perché la riduzione dei consumi ha come conseguenza anche una riduzione dei prezzi.
L’approccio adottato dal governo – e non solo da quello italiano – viene ritenuto da Villa sbagliato perché, rassicurando i cittadini e garantendo che non ci saranno difficoltà, di fatto non si fa altro che rinviare il problema di qualche mese. La soluzione ideale, quindi, sarebbe continuare a spiegare ai cittadini che il problema c’è, che bisogna ridurre i consumi e che l’unico modo per farsi trovare pronti anche all’inverno 2023/2024 è affrontare sacrifici ora, aiutando comunque subito chi ha difficoltà a pagare le bollette.