Giornata mondiale di Fibonacci, matematico fra i più importanti del Medioevo, a cui dobbiamo l’introduzione dei numeri in uso oggi, tra cui lo zero.
Leonardo Pisano in arte Fibonacci nacque a Pisa nel 1175, si interessò, da giovane, alla matematica seguendo il padre, rappresentante dei mercanti pisani nella città portuale di Bejaia, in Cabilia, una regione dell’attuale Algeria.
Leonardo di cognome non si chiamava Fibonacci ma nell’intestazione del suo libro scrive: “Qui comincia il libro del calcolo composto da Leonardo Pisano, figlio di Bonacci, nell’anno 1202”. Il soprannome con cui lo conosciamo venne coniato nel 1838 dallo storico Guillaume Libri. (cit. Daniela Querci)
Fibonacci scoprì un rapporto matematico tra numeri, armonia della natura, arte e universo.
“Dagli ananas alle conchiglie del nautilus passando per il Partenone e l’uomo Vitruviano di Leonardo: la successione di Fibonacci la possiamo identificare in moltissimi settori, della natura e non solo”, ha spiegato Luca Balletti, dell’Unità Comunicazione e Relazioni con il Pubblico del Consiglio Nazionale dele Ricerche (Cnr).
La sequenza matematica, quella di Fibonacci, in cui ogni numero è dato dalla somma dei due precedenti: "uno, uno, due, tre" sono i primi quattro numeri, sequenza fondamentale per la storia della matematica.
Con la pubblicazione del Liber abbaci, che inizia così: “Le nove figure degli indiani sono queste: 9 8 7 6 5 4 3 2 1. Con queste nove cifre, assieme al simbolo 0 che gli indiani chiamano zephirum, è possibile scrivere qualunque numero” si deve l’introduzione in Europa delle nove cifre ‘indiane’, o arabe, e il segno “0” la cui adozione fu inizialmente contestata ma poi si diffuse fino a rivoluzionare completamente la matematica.
Oltre alla matematica, si appassionò anche alla geometria studiando la sezione aurea presente all’interno della Piramide di Cheope, tra il semilato della piramide e l’altezza della facciata triangolare costruibile sulla stessa, nel Partenone, ma anche dipinti come la Gioconda. Alla base ci sono i frattali ossia figure geometriche nelle quali un motivo identico si ripete in ogni direzione e in scala sempre più ridotta, dunque ad ogni ingrandimento della figura compaiono motivi uguali e ricorrenti.
Arte e architettura che ritroviamo nelle statue armoniose di Fidia e anche nell’Uomo vitruviano di Leonardo e all’algebra araba, studiando sia le teorie dei più grandi matematici del tempo sia formulandone di proprie.
La serie di Fibonacci la troviamo anche nel regno vegetale, nell’ordinamento delle foglie su un ramo e dei semi o stami di alcuni fiori. Una successione dall’andamento rotatorio che genera una forma elicoidale immaginaria, ogni foglia o seme si posizionerà sempre allineata alla prima facendo nascere un una figura geometrica che si ripete.